Kennedy si ritira e appoggia Trump: come cambia la corsa alla Casa Bianca

Confermate le indiscrezioni della vigilia, brutte notizie per Kamala Harris. Il tycoon: “Endorsement molto gradito”

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kennedy e trump

Nessuna sorpresa: è arrivata la tanto attesa svolta nelle elezioni presidenziali Usa. Robert Kennedy Jr. si è ritirato dalla corsa per la Casa Bianca, esprimendo il suo endorsement per Donald Trump, con il tycoon che ha detto di volerlo nella sua futura amministrazione. L’erede della dinastia democratica, candidato come indipendente, ha chiesto in un atto depositato in un tribunale della Pennsylvania di essere rimosso dalle schede elettorali nello Stato “come risultato dell’endorsement odierno” nei confronti dell’ex presidente.

Una decisione che potrebbe tracciare un solco nel testa a testa tra Trump e Kamala Harris, pompatissima dai media di sinistra. Come evidenziato dallo stesso Kennedy, Trump ha chiesto di “arruolarlo nella sua amministrazione”. L’offerta è arrivata nel corso di due incontri: il primo nei giorni successivi al tentato assassinio di Trump a luglio e il secondo alcune settimane più tardi. “In quegli incontri, ha suggerito di unire le forze come partito unitario”,  la sottolineatura del nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, e figlio di Bobby Kennedy: “Abbiamo parlato di ciò che ci avrebbe permesso di essere in disaccordo pubblicamente e privatamente e furiosamente, se necessario, sulle questioni su cui differiamo, mentre lavoriamo insieme sulle questioni esistenziali su cui siamo in accordo”.

Quello democratico “è diventato il partito della guerra, della censura, della corruzione”, ha aggiunto Kennedy, sottolineando che sono state anche annullate le primarie per “nascondere il declino cognitivo” di Joe Biden. Trump ha ringraziato Kennedy per il suo sostegno, ma quale sarà il suo peso al voto di novembre? Il discorso è piuttosto complesso, ma un dato è certo: Kennedy è molto più apprezzato dall’elettorato repubblicano che da quello democratico, da qui il rischio di togliere voti a Trump in caso di permanenza nella corsa alla Casa Bianca. Un sondaggio di luglio della NBC segnalava che un terzo della base elettorale di Kennedy era repubblicano, mentre solo il 15 per cento era democratico. Ma non è tutto.

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C’è un altro dettaglio che non può passare inosservato. La Harris ha ottenuto percentuali migliori nei sondaggi con Kennedy in corsa, rispetto a quelli senza. Con il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca, è il tycoon a passare all’incasso, soprattutto negli Swing States. Emblematico il sondaggio realizzato da Focaldata, che dà la Harris in vantaggio in cinque Stati su sette. E in tutti questi Stati Kennedy vanta un peso notevole, basti pensare all’Arizona, dove ha gradimento superiore al 5 per cento, mentre il divario tra la democratica e il repubblicano si aggira attorno al punto percentuale. Discorso piuttosto simile per Stati come Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin. Insomma, c’è da guadagnare.

Ma non mancano le reazioni scomposte. La decisione di Kennedy ha mandato su tutte le furie i familiari, che hanno parlato apertamente di “tradimento di valori”. “La decisione di nostro fratello Bobby di sostenere Trump oggi è un tradimento dei valori che nostro padre e la nostra famiglia hanno più a cuore. È una triste conclusione di una triste storia”, recita il comunicato diramato da cinque dei fratelli e delle sorelle dell’ormai ex candidato indipendente: “Vogliamo un’America piena di speranza e unita da una visione condivisa di un futuro più luminoso, un futuro definito dalla libertà individuale, dalla promessa economica e dall’orgoglio nazionale. Crediamo in Harris e Walz”.

Franco Lodige, 24 agosto 2024

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