Ci sarebbero stati bombardamenti senza sosta su Donetsk da parte dell’esercito ucraino che nelle ultime 24 ore hanno provocato morti e feriti. Secondo l’Agenzia Nova, che cita l’ufficio di rappresentanza della Dpr, sono stati presi di mira obiettivi non militari che hanno portato alla perdita di 5 uomini, tra cui un bambino di 11 anni. “Le persone ferite sono 39, con diversa gravità, inclusi tre bambini”. Si parla di un attacco molto duro come non si vedeva dal lontano 2015: l’esercito ucraino ha utilizzato infatti 620 munizioni su tutto il territorio della Dpr.
“È un bombardamento a tappeto della città. Nell’arco di mezz’ora sono caduti almeno un centinaio di razzi e 50 colpi di artiglieria: una situazione senza precedenti nella zona” – commenta il giornalista Vittorio Rangeloni dal posto, sul suo canale Telegram. “Vengono impiegati i famosi colpi di artiglieria da 155 mm di calibro Nato, forniti a Kiev dai partner occidentali. Si tratta prevalentemente di armi statunitensi e francesi”.
I colpi – come spiega lo stesso Rangeloni – sono praticamente impossibili da prevenire in quanto vengono lanciati di posizioni provvisorie dalle quali gli ucraini sparano l’artiglieria e nel giro di pochissimo abbandonano la postazione, evitando così di poter alzare il fuoco avversario.
Una vera piogge di grad e uragan hanno colpito e continuano a colpire i distretti di Kievsky, Kuibioshevsky e Voroshilovsky e non sono stati risparmiati nemmeno chiese, ospedali e luoghi pieni di persone.
Ieri mattina è stato colpito infatti un mercato cittadino di Donetsk dove, come riferisce l’ufficio di rappresentanza del DPR nel JCCC, sono state ferite 18 persone oltre alla morte di 5 civili.
“Ero seduto in un negozio e quando ho aperto gli occhi il tetto non c’era più: tutto era disseminato e c’era il fumo, un incendio. Capisco che era il momento di uscire e sono scappato attraverso le rovine, i vetri”, afferma un residente che si trovava al mercato al momento del bombardamento.
I proiettili dell’APU hanno colpito, inoltre, gli edifici residenziali e il reparto di maternità dell’ospedale Vishnevsky, nel distretto Kievsky di Donetsk, che è stato attaccato da missili MLRS ucraini e proiettili calibro Nato.
A raccontare l’accaduto un dipendente dell’istituto medico: “Ci sono stati in totale più di 20 colpi all’edificio e addirittura le finestre della sala parto sono state rotte. Solo per miracolo donne, bambini e dipendenti dell’ospedale sono scampati alla morte, riuscendo a trovare un rifugio”. I sopravvissuti all’attacco si trovano infatti adesso in un rifugio, in condizioni precarie considerando lo stato delle donne incinta e dei bambini appena nati che avrebbero bisogno di cure e protezione. Per Rangeloni si tratterebbe di bombardamenti a caso”: sembrerebbe infatti che i colpi siano sparati senza una logica, con l’intenzione di voler provocare morti e feriti senza una logica ben precisa.
“Quello che sta accadendo – riferiscono fonti separatiste che vivono a Dontesk – è assurdo: gli ucraini sanno che a breve dovranno lasciare le loro postazioni e ritirarsi e quello che stanno facendo sembra il tentativo di uno sterminio, lanciando bombe solo per il gusto di colpire civili. Queste non sono posizioni militari, ciò che è stato distrutto provocando morti e feriti sono luoghi lontani dal fronte dove si combatte”.
Il leader della Repubblica popolare di Donestsk, Denis Pushlin, ha infatti affermato: “Il nemico ha letteralmente valicato tutti i confini usando metodi di guerra proibiti”. Da parte del Governo ucraino è invece il Presidente Zelensky a parlare, affermando che l’esercito e l’intelligence ucraina stanno sconfiggendo tatticamente le truppe negli scontri d’artiglieria in corso nel Donbass. Come ha dichiarato lo stesso in un video messaggio ieri sera, l’esercito ucraino avrebbe già liberato più di mille insediamenti dall’occupazione russa e fermato l’offensiva delle truppe di Mosca nel sud del paese.
“Il prezzo di questa battaglia è molto elevato per gli ucraini. È semplicemente terribile. Prestiamo attenzione ogni giorno che solo un numero sufficiente di armi e artiglieria moderna per l’Ucraina garantirà il nostro vantaggio e, in definitiva, la fine degli abusi della Russia nei confronti del Donbass ucraino”, dice Zelensky.
Se i civili di Bucha, brutalmente uccisi, hanno giustamente scatenato la compassione del mondo e l’indignazione del Presidente Zelensky, perché i civili di Donetsk nemmeno vengono citati? Due pesi e due misure? Il silenzio del Governo ucraino così sembrerebbe far intuire, con un capo di Stato che di fronte a ciò non manca di puntualizzare, ancora, la richiesta di armi moderne da parte dell’Occidente.
Bianca Leonardi, 14 giugno 2022