Società

Follie censorie

Kiev ci vieta di usare la “z”. E noi, cretini, gli diamo retta

L’Istituto culturale ucraino protesta per la lettera diventata simbolo dell’invasione russa. E il regista cambia il titolo del film

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La dannata faccenda dell’idiozia globale, o se preferite globalista, è che è un vaso di Pandora: lo apri, i venti di cazzate si mettono a soffiare ovunque e nessuno riesce più a rimetterli dentro. Finché nessuno si accorge, ad esempio, che gli antiglobalisti, quelli convinti, non senza un certo narcisismo patologico, che qualsiasi cosa accada sulla terra sia colpa dell’atlantismo Nato e americano, si dopano di feticci americani tipo Netflix che è la vestale del woke, del censurismo politicamente corretto: mai una serie che non sia colma di stereotipi, i telefilm col Cencelli delle minoranze, per colore e per sessualità, gli autodafè, tutta spazzatura che dà il viatico ai cartoni animati da vietare, tipo gli Aristogatti, o da riscrivere in versione pornogender, con tutti quei Topolini e Paperini allegrmente confusi.

Insomma c’è sempre una ragione per imporre/proibire qualcosa. Alla fine il vaso di Pandora degenera in manicomio criminale: da una parte quelli che giustificano qualsiasi vergogna, tanto gli ucraini hanno il battaglione Azov, sono “tutti nazisti”, dall’altra quelli che si esaltano a iniziative deficienti e infami tipo proibire di suonare gli autori russi o non lasciare giocare i tennisti russi. In questa miseria dell’umanità, che poi significa del buon senso, ci può dunque stare l’ultima – come definirla altrimenti? – puttanata: cambiare titolo ad un film, se no i fanatici, nella fattispecie filoucraini, se ne adontano. C’era una pellicola, anche se ormai sono digitali, francese che parlava di zombie, con la Z, con che altro sennò? Sombie? E difatti si chiamava “Z (comme Z)”. Niente da fare.

Siccome sui carrarmati russi c’è la Z che nella Seconda Guerra Mondiale stava per resistenza al nazismo ma oggi è diventata imperialismo spalmato sugli ucraini, allora il pensiero della sinistra stronzi e caviar ha deciso di abolire la Z dappertutto, se occorre multando chi ancora la tiene, e il regista Hazanavicious, che ha la faccia giusta del paraculo che capisce tutto un momento prima, non ha avuto dubbi e ha ribattezzato la creatura “Coupez!”. Così l’Istituto Ucraino, che si contorceva inorridito, s’è calmato. “Coupez!” in francese significa “taglia”, e assume un irresistibile retrogusto autoironico: Hazanavicious si è tagliato, si è amputato, e ne va fierissimo con la scusa che “Dal momento che la lettera Z – spiega la nota – ha assunto un significato bellicoso con la guerra di aggressione condotta contro l’Ucraina dal governo russo, non può esserci tale confusione o ambiguità”.

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