Quando si sciolse l’URSS, all’Ucraina fu concesso di mantenere tutti i territori che le erano stati donati dalla Russia durante il periodo sovietico. Come mai? Perché in cambio, la nuova Ucraina indipendente avrebbe garantito la propria neutralità militare. Più precisamente, nella Dichiarazione di Sovranità del 16.07.1990 il costituendo Stato d’Ucraina prometteva «solennemente» (articolo IX, ultimo comma della Dichiarazione): 1) la neutralità militare e 2) il proprio status denuclearizzato.
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E quando il referendum del 1991 sancì definitivamente la nascita della Repubblica d’Ucraina, pochi giorni dopo la Russia fu la prima al mondo a riconoscerne la sovranità, l’indipendenza e l’intangibilità territoriale. E ribadì la cosa nel 1994, col Memorandum di Budapest, quando l’Ucraina dava seguito alla seconda promessa del 16.7.1990 e smantellava l’arsenale nucleare lì allocato. E nel 1996, al momento della stesura della Costituzione ucraina, in essa si ribadiva la prima promessa, cioè di restare militarmente neutrale. Ma nel 2019 l’Ucraina tradirà la promessa.
Franco Battaglia, 29 gennaio 2025
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