La batosta degli “europeisti”

Un vento conservatore soffia sull’Ue. Il tracollo di Macron e Scholz insegna: basta con le eurofollie

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Serataccia per i macroniani, per i socialisti, per gli europeisti: dopo anni di propaganda sull’Unione Europea che migliora le nostre vite, sulle mirabili sorti del Green Deal europeo, sull’ambientalismo, sulla sostenibilità, sulla resilienza e chi più ne ha più ne metta, in una sera tutto si infrange.

Si infrange contro che cosa? Contro il volere degli elettori. Contro il volere dei cittadini francesi, dei cittadini tedeschi, dei cittadini spagnoli, dei cittadini dell’Europa centrale e più in generale dei cittadini europei, che sono evidentemente stufi della politica portata avanti nella scorsa legislatura dalla maggioranza a trazione Ppe e socialisti, ma in realtà è basata su politiche di stampo socialista a tutti gli effetti, che hanno rappresentato un evidente fallimento sotto vari punti di vista.

Il caso più eclatante, se vogliamo, è il progetto del Green Deal, ma anche la incapacità di fermare l’immigrazione irregolare, i diktat basati su una burocrazia europea asfissiante che deve sostanzialmente intervenire nelle nostre vite in ogni ambito.

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Ebbene, quando i cittadini europei sono stati chiamati a votare, hanno deciso di punire questa Unione Europea. Poi vedrete che in questi giorni si tenterà di spiegare che i socialisti tengono, che la maggioranza nuova che si costituirà deve passare per forza un’alleanza tra i socialisti e il Ppe, cosa tutta da verificare.

Ma la realtà dei fatti, il dato politico, è che le due principali nazioni europee, che sono la Francia e la Germania, hanno visto cadere i loro governi. In Francia un terremoto: il Rassemblement National di Marine Le Pen doppia il partito di Macron, che infatti è costretto a chiamare alle urne, quindi a sciogliere il Parlamento e andare al voto, peraltro nel corso dell’estate, cercando di imitare il suo omologo Sanchez, che fece in Spagna una mossa di questo genere. Speriamo che la spallata a Macron non riesca. Anche perché se guardiamo i dati in Francia, ci accorgiamo che non c’è solamente il 31,37% di Le Pen, ma bisogna considerare anche il risultato di Reconquête e di Les Républicains. Se mettiamo insieme tutti questi voti, la destra, o se volete il centro-destra francese, è ben superiore al 30%

In Germania accade qualcosa di ancor più clamoroso. Non solo la CDU e la CSU ottengono il 30%; ma l’AfD, criticata e ostracizzata, fa più di Scholz. L’AfD prende più voti del partito del Cancelliere tedesco, il che è un risultato incredibile che non potrà non avere delle conseguenze di carattere politico.

Quindi possiamo dire che un vento conservatore, identitario, sovranista e più in generale di destra, finalmente è arrivato in Europa e speriamo ciò possa determinare una volta per tutte un cambiamento di queste politiche, di queste eurofollie, che sono state portate avanti nell’ultima legislatura europea.

Francesco Giubilei, 10 giugno 2024

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