Cultura, tv e spettacoli

Guerra in Medio Oriente

La batosta di Verderami ai confusi pro Palestina

Israele Hamas Palestina

Nel corso di una recente puntata di Stasera Italia, in onda su Rete4, una “confusa” Carmen Lasorella, tentando maldestramente di smussare le atrocità commesse in Israele dai terroristi di Hamas, non è stata minimamente scalfita nella sua granitica equidistanza nemmeno dall’efficacissimo intervento di Francesco Verderami, esprimendo un altrettanto granitico disaccordo.

Questa, a mio avviso, la breve e istruttiva riflessione del popolare giornalista calabrese: “Questa non è la guerra per la liberazione della Palestina. O noi togliamo questo alibi a questo problema, oppure facciamo il gioco dei terroristi e di coloro i quali, inneggiando alla pace, sostengono il terrorismo. Questa non è la guerra per la liberazione della Palestina. I palestinesi, sia chiaro, hanno diritto a un popolo. Gli israeliani hanno le loro responsabilità”.

Il giornalista ha poi aggiunto: “Vorrei citare le parole del cardinale Ruini, quando sostenendo che supportare l’Occidente, contro il quale è stata avviata la battaglia, ha detto che bisogna sostenere Israele e ricordare, a volte, le sue ingordigie. Ma questo sarà un problema, che io spero presto, che verrà affrontato dopo. Oggi noi stiamo affrontando una guerra. Dico noi perché Israele è impegnato in prima linea, e chi fa finta di non capire deve sapere che che noi siamo la seconda linea. E quindi, o supportiamo Israele o ci rassegniamo a un progetto che coinvolge l’Iran, il vero impero del male, la Cina e, per certi versi, l’ancella di Pechino, cioè la Russia”. Questi ultimi, infatti, “intendono sovvertire gli equilibri mondiali e lo stanno facendo smantellando pezzo a pezzo l’Occidente”.

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Come ho già sottolineato in cima, la popolare ex inviata della Rai, la quale è stata più volte nell’attuale teatro del conflitto, si è dichiarata contraria in radice alla visione molto lucida espressa da Verderami.

D’altro canto, al pari di tanti colleghi di Carmen Lasorella, oltre ad una pletora di intellettuali e capipolo di professione, come l’impresentabile Di Battista, c’è una folta minoranza di persone, più o meno informate sui fatti, per così dire, i quali si ostinano a voler pensare che la chiave di volta della tragedia bellica in atto sia legata alla mancata creazione di uno Stato palestinese.

In tal modo, riprendendo le parole di Verderami, si offre un comodo alibi alle efferatezze di Hamas e, di conseguenza, agli Stati canaglia che li finanziano e li addestrano per uccidere senza pietà ogni ebreo che incontrano, derubricando qualunque eventuale atrocità ad un doloroso ma necessario effetto collaterale di una sacrosanta lotta per la liberazione di un popolo oppresso.

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Ammettendo la buona fede di questa eterogenea massa di anime belle, al cui interno pullulano molti rigurgiti di antichi sentimenti antioccidentali, antiamericani e antisemiti, è abbastanza stupefacente che nessuno di tali pacifisti a senso unico arrivi a comprendere che la strage di civili compiuta il 7 ottobre era l’ultima cosa che i “patrioti” di Hamas avrebbero dovuto fare per “liberare la Palestina”. Al loro posto qualche domandina circa i veri obiettivi dell’orrenda strategia del terrore orchestrata dagli stessi “patrioti” me la farei. Anche perché se avesse ragione Verderami, analogamente a molte altri suoi colleghi che non hanno gli occhi foderati di un pacifismo che sembra rendere ciechi e sordi, in futuro il nostro mondo incantato potrebbe risvegliarsi con gli stessi problemi di sicurezza che assillano lo Stato ebraico sin dalla sua nascita.

Claudio Romiti, 31 ottobre 2023

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