Onore a chi sa capire quando, nonostante le tranquille apparenze e lasciando respirare la propria coscienza, percepisce che qualcosa non quadra nel vivere quotidiano.
LeLe68
18 Dicembre 2022, 20:46 20:46
Signora Cirillo, la sua consapevolezza mi lascia piacevolmente esterrefatto.
Alberto Pupi
18 Dicembre 2022, 19:14 19:14
bravissima, scrive di rado ma quando lo fa, stacca tutti…
Nico Tanzi
18 Dicembre 2022, 17:01 17:01
“Ma tu non la fai la differenziata?”
“La differenziata? E che ę?”
“Non mi dire che tu getti i rifiuti tutti insieme!”
“No… Non tutti insieme. Uno alla volta…”
Flavio Pantarotto
18 Dicembre 2022, 16:39 16:39
Bellissimo!
Mi è sembrato di rileggere pagine di Asimov, ambientate in un futuro
imprecisato, su un imprecisato pianeta. Ove convivono umani ed androidi.
Ed i primi imitano i secondi, programmati meglio e quindi più efficienti.
Cercando di togliersi dalla mente certi dubbi che fanno solo perdere tempo,
complicano la vita e rischiando d’inceppare il meccanismo perfetto.
E per questi pensieri, certi sciocchi interrogativi, si sentono in colpa.
Non vedendo l’ora di venire “promossi”, diventando a loro volta androidi.
I quali non si fanno un problema se le foglie non cambiano mai colore,
perché sono sintetiche.
Onore a chi sa capire quando, nonostante le tranquille apparenze e lasciando respirare la propria coscienza, percepisce che qualcosa non quadra nel vivere quotidiano.
Signora Cirillo, la sua consapevolezza mi lascia piacevolmente esterrefatto.
bravissima, scrive di rado ma quando lo fa, stacca tutti…
“Ma tu non la fai la differenziata?”
“La differenziata? E che ę?”
“Non mi dire che tu getti i rifiuti tutti insieme!”
“No… Non tutti insieme. Uno alla volta…”
Bellissimo!
Mi è sembrato di rileggere pagine di Asimov, ambientate in un futuro
imprecisato, su un imprecisato pianeta. Ove convivono umani ed androidi.
Ed i primi imitano i secondi, programmati meglio e quindi più efficienti.
Cercando di togliersi dalla mente certi dubbi che fanno solo perdere tempo,
complicano la vita e rischiando d’inceppare il meccanismo perfetto.
E per questi pensieri, certi sciocchi interrogativi, si sentono in colpa.
Non vedendo l’ora di venire “promossi”, diventando a loro volta androidi.
I quali non si fanno un problema se le foglie non cambiano mai colore,
perché sono sintetiche.