Riguardo alla follia europea che vorrebbe limitare la proprietà privata e la libera disponibilità degli immobili in funzione del loro consumo energetico, ci si dimentica che i burocrati e i politici sono al servizio dei cittadini e non il contrario. Questo ribaltamento dei ruoli sta diventando urticante: le leggi, gli apparati, i funzionari pubblici, nascono in quanto voluti dai cittadini. Sempre di più nelle società moderne, sembra invece che i cittadini siano al servizio dello Stato che più o meno li tollera e troppo spesso dice loro come comportarsi.
La sublimazione di questo inganno è la spesa pubblica. Una mitologica figura del welfare state, che sembra completamente sconnessa da chi la alimenta: le tasse e il lavoro dei cittadini-contribuenti. Purtroppo, e questa è cronaca di tutti i giorni, stiamo lentamente e inesorabilmente cedendo pezzi delle nostre libertà a chi ci governa. C’è sempre un’emergenza con la quale dobbiamo fare i conti, e in virtù di essa la struttura pubblica si attribuisce poteri e diritti che le sarebbero preclusi.
Il cambiamento climatico è un’emergenza, ma anche una religione. Nessuno lo nega. Posto che esso c’è sempre stato. Ma i suoi sacerdoti e le loro liturgie del terrore armano le peggiori intenzioni. Cosa volete che sia togliere la proprietà di un immobile, se abbiamo la certezza che essa verrà presto inondata, terremotata dal cambiamento degli elementi che viene dato per imminente e certo?