Liberilibri

La Bibbia libertaria che difende maschilisti e capitalisti - Seconda parte

L’opera di Walter Block “Difendere l’indifendibile” come linea guida contro il politicamente corretto

Oltre alla vocazione libertaria, quella da economista percorre l’intera opera, esplicitandosi nella difesa del libero mercato, della proprietà e dell’impresa private; questo non solo perché la loro regolazione da parte dello Stato è a tutti gli effetti quell’azione aggressiva e coercitiva nei confronti di un non-aggressore di cui sopra, ma anche perché nell’ambito dell’impresa privata incrementare la sicurezza e disincentivare condotte spiacevoli diverrebbe un interesse, che sarebbe, in quanto tale, perseguito in maniera più immediata e libera di quanto non lo sia sotto il sistema statale del divieto assoluto.

Una precisazione si rende però necessaria: come l’autore stesso ha premura di sottolineare nella postfazione, il libertarismo è una filosofia politica e riguarda esclusivamente l’uso della forza. Non implica, invece, il giudizio morale. Il libertario non è necessariamente un libertino. Block si ritiene un conservatore culturale e in quanto tale crede che “le perversioni sociali e sessuali” siano immorali, degradanti, peccaminose e vadano evitate del tutto.

Proprio questa presa di posizione è ciò che fa di Difendere l’indifendibile un esercizio di onestà intellettuale senza pari, poiché insegna come tenere lontane il sentimentalismo e la suscettibilità dalla ragione, restituendo ad essa quella facoltà di discernimento ad oggi assopita nei discorsi di questo nuovo progressismo repressivo ma anche un po’ naïf.

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