Ma la cosa più rilevante, per dire come la cultura dei pregiudizi appanni la vista anche a commentatori che si dicono “liberali” come Taino, è che a nessuno viene in mente che le perplessità, diciamo così, manifestate dai leader dei Paesi anglosassoni nel muoversi decisi verso il lockdown dipenda anche e soprattutto da una questione culturale: da quelle parti le libertà fondamentali, solennemente sancite ad esempio dalla Costituzione americana, sono qualcosa di connaturato agli individui. Donald Trump rappresenta, contro i seguaci del “politicamente corretto” rigorosamente filoeuropeista, multiculturalista e antinazionale, il più autentico “spirito americano”, con la sua grandezza e con i sui “vizi” che sono parte integrante delle sue virtù. Ci piaccia o meno.
Poiché le narrazioni vincenti sono fondate su fake news e sono incapaci di fare discorsi di verità, esse prima o poi sono destinate a scontrarsi con la realtà: con la dura forza dei fatti. Si può illudere una, due volte, il “popolo bue”, pensando che sia tale, ma alla fine non bisognerebbe dimenticare la coloritura espressione di Totò: “cca nisciuno è fesso”
Corrado Ocone, 23 luglio 2020