La bufala del Pd sulla fine della pandemia

L’esponente dem confessa: il Partito Democratico voleva il vaccino obbligatorio per tutti

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Intervistata da Sky Tg24, la dem Debora Serracchiani, parlando a nome del suo partito, ha espresso una certa delusione per un obbligo vaccinale che non riguarda l’intera popolazione. Col tono eroico di chi ritiene di salvare il Paese da una calamità senza precedenti, queste le parole dell’attuale capogruppo alla Camera del Pd: “Siamo sempre stati favorevoli all’obbligo vaccinale (per tutti). Questa è stata la richiesta che abbiamo portato nell’ultimo Consiglio dei ministri. Poi siamo in una maggioranza molto larga; siamo in una maggioranza che non la pensa su alcuni temi allo stesso modo. C’è stata una resistenza, diciamo così, da parte soprattutto della Lega e, quindi, si è trovato un punto di mediazione. Questo punto di mediazione oggi ci dice che c’è una platea di circa 2 milioni e mezzo di non vaccinati (appartenenti agli under 50) che vengono, con l’utilizzo del super green pass, in qualche modo spinti, noi auspichiamo, alla vaccinazione. Che è poi quello che serve per superare una volta per tutte questa pandemia terribile.”

Ora, in primis, vorrei consigliare all’avvocatessa Serracchiani di usare le parole giuste, evitando di usare perifrasi eufemistiche onde addolcire l’amara pillola. Con il brutale metodo di un green pass per ogni cosa, senza il quale ci si trova di fatto in lockdown a tempo indeterminato, non si spingono le persone a vaccinarsi, bensì esse si prendono letteralmente per la gola con un vergognoso ricatto. In tal senso, così come hanno spesso sostenuto Massimo Cacciari e Giorgio Agamben, tale odioso strumento sul piano costituzionale appare ben peggiore dello stesso obbligo vaccinale.

Ma è sull’obiettivo dichiarato dalla Serracchiani, l’uscita dalla pandemia attraverso una vaccinazione di massa che non escluda nessuno, che casca fragorosamente l’asino sui cui essa è seduta.

Come si fa, infatti, a sostenere che senza renitenti al siero il virus sparirebbe dalla circolazione, dal momento che gli stessi sieri non ne impediscono affatto la circolazione, ma servono solo ad evitare le conseguenze gravi del Covid-19, e non sempre, a quella ristretta fascia di persone particolarmente fragili?

Di fatto circa il 90% della popolazione interessata ha già aderito alla campagna vaccinale prima dell’ulteriore stretta del governo, ma questo è ancora troppo poco per evitare la catastrofe sanitaria?  Quando poi avremmo superato il 95% di vaccinati, la Serracchiani & company ci diranno che per colpa di quel 5% di individui antisociali non possiamo ancora uscire da un incubo che essi stessi hanno contribuito ad ingigantire con una valanga di norme liberticide che definire confuse e contraddittorie è poco.

In realtà, ascoltando il breve intervento della Serracchiani, assolutamente in linea con le balle spaziali che molti suoi colleghi della maggioranza raccontano in ogni dove sulla pandemia, mi è venuto in mente un celebre episodio di un altrettanto celebre film di Totò, in cui il protagonista riesce con estrema facilità a vendere la Fontana di Trevi ad uno sprovveduto acquirente.

Ebbene sostenere che se tutti si vaccinano nessuno più, o quasi, si ammalerà a causa del coronavirus è una truffa paragonabile a quella realizzata in Tototruffa 62. L’unico problema, ahinoi, è che questa non è finzione, ma una allucinante realtà fatta di obblighi e divieti che di sanitario oramai hanno ben poco.

Claudio Romiti, 8 gennaio 2022

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