La Cassazione dà ragione al governo e a Carlo Nordio: Alfredo Cospito resta al 41 bis. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della difesa dell’anarchico in carcere per aver gambizzato un manager e per altri reati legati al terrorismo anarchico. La decisione è arrivata al termine della camera di consiglio dei giudici della prima sezione penale. Lo sciopero della fame non è servito: sia il ministero della Giustizia che la Cassazione hanno decretato la correttezza formale del provvedimento che lo ha ristretto al carcere duro.
Per approfondire
- Cospito, boccone amaro: la decisione di Nordio
- Caso Cospito, gli italiani bocciano il Pd: cosa dice il sondaggio
- Se Cospito muore è solo colpa sua
La vicenda è ormai nota. Il leader anarchico, condannato a diversi anni di carcere per diversi reati, è finito lo scorso maggio al 41bis per volere dell’allora ministro Marta Cartabia. Le autorità ritengono infatti che da dietro le sbarre, soprattutto grazie agli scritti che inviava all’esterno, riuscisse a ispirare e guidare le attività delle cellule della Federazione anarchica informale–Fronte rivoluzionario internazionale (Fai-Fri). Cospito nega, non considerandosi leader di nessuno. E da oltre cento giorni è in sciopero della fame: le sue condizioni negli ultimi mesi sono peggiorate, costringendo il Dap a trasferirlo prima nel carcere di Opera per essere tenuto sotto osservazione e poi all’Ospedale San Paolo. L’obiettivo dell’anarchico è l’eliminazione del regime del 41 bis per sé e per gli altri, in gran parte mafiosi.
I legali di Cospito avevano tentato due strade: il ricorso in Cassazione e la richiesta al ministro Nordio di revoca del regime di carcere duro. Dieci giorni fa via Arenula aveva confermato il 41 bis. “Dopo aver acquisito i pareri ho firmato il decreto con cui è stata respinta la richiesta di revoca del 41 bis per Alfredo Cospito. Gli elementi di novità addotti dalla difesa non sono dotati dalla necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di questo regione – aveva spiegato il ministro Nordio – Questa valutazione trova riscontro nel parere del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che ha ritenuto non fondate le ragioni giuridiche che erano state portate dal difensore di Cospito”. Secondo il ministro la pericolosità di Cospito è “confermata dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie da parte di gruppi anarco-insurrezionalisti. Permane la sua capacità di orientare le iniziative di lotta della galassia anarchica insurrezionalista”.
Negli ultimi giorni Cospito ha ripreso l’assunzione di zuccheri e integratori, ma continua lo sciopero. “Fino al 24 continuerà a prendere il potassio e il sale dopodiché adotterà le determinazioni conseguenti all’esito del giudizio di legittimità”, avevano spiegato i suoi legali. La Cassazione ha anticipato l’udienza e la difesa di Cospito sperava che oggi vi potesse essere un “annullamento senza rinvio dell’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma” che aveva confermato il 41 bis. Così non è andata: la Suprema Corte ha confermato la Dunque ora resta da capire se sceglierà di riprendere a mangiare o se continuerà lo sciopero della fame.
Articolo in aggiornamento