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La cattiva lezione giapponese sul salario minimo - Seconda parte

Anche nel Sol Levante tiene banco la proposta dei Cinque Stelle

Un’altra vicenduola che bisognerà affrontare è quella della sicurezza dei pagamenti elettronici via smartphone. Nel Paese più tecnologico di tutti, il Giappone, è in corso uno scandalo finanziario niente male. Seven&I Holding è un gigante commerciale (gestisce 7-Eleven), che solo dal primo luglio ha lanciato un sistema di pagamento con i telefonini. Mostravi il codice a barre al telefonino e il pagamento era automatico. Facile, no? Dopo un paio di giorni, alcuni clienti si sono trovati con il conto svuotato. Hacker si sono inseriti nel sistema e hanno fatto man bassa. Probabilmente avevano rubato le password da servizi cloud o altre diavolerie del genere. La notizia è che il sistema è stato cancellato. Boom. Niente più pagamento smart: da settembre si chiude.

Il governo giapponese, come il nostro, spinge per i pagamenti senza contanti, e questa storia non ci voleva. Sbaglio o anche da noi in Italia, un gigante come Fineco, sta adottando un sistema più complicato di accesso al proprio conto? Secondo una recente comunicazione tutto ciò è dovuto alle richieste comunitarie. Ma in questo caso non si tratta di pagamenti. Tutta acqua al mulino dei giganti dell’elettronica che oltre a telefonini e motori di ricerca ormai ti piazzano la loro applicazione pay. E talvolta anche proprio quelle nuvole dove gli hacker fan man bassa.

Nicola Porro, Il Giornale 3 agosto 2019

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