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La clamorosa gaffe di Biden. E Blinken “sussulta” disperato

Blinken Biden dittatore Xi

Il 16 novembre 2023, mentre si svolgeva una conferenza stampa durante la quale Joe Biden dichiarava pubblicamente Xi Jinping come “un dittatore”, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha attirato l’attenzione dei media. La scena, che si è consumata dopo una maratona di incontri bilaterali che ha visto coinvolti i leader statunitense e cinese, ha mostrato Blinken seduto in prima fila, con lo sguardo basso e un’espressione delusa. Ascoltando la risposta di Biden, ha scosso lievemente la testa in segno di disagio.

“Dopo oggi, ti riferiresti ancora al presidente Xi come un dittatore?”, era la domanda che ha innescato la polveriera. Nonostante i precedenti episodi di polemiche causate da commenti simili di Biden, il presidente ha ribadito fermamente che “sì, (Xi) è un dittatore”. Tuttavia, ha cercato di attenuare il tono, aggiungendo una lunga esplicitazione: “Xi è un dittatore nel senso che governa un Paese comunista, basato su una forma di governo totalmente diversa dalla nostra”.

Blinken, visibilmente sconcertato, ha avuto un gesto che è stato interpretato come sintomo di danno diplomatico. L’osservazione di Biden sembrava mettere a repentaglio i tentativi di stabilire relazioni cordiali con la Cina, a cui il segretario di Stato aveva dedicato tanto sforzo. L’atteggiamento di Blinken sembrava far presagire un ritorno al gelo diplomatico tra le due superpotenze.

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Le reazioni infatti non si sono fatte attendere. La Cina, come in passato, ha condannato pesantemente le dichiarazioni di Biden, definendole “estremamente sbagliate” e una “manipolazione politica irresponsabile”. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri, ha detto che “la Cina si oppone fermamente” a questo tipo di discorso.

Nel tentativo di preservare un minimo di correttezza diplomatica, Biden ha poi cercato di correggere il tiro con una lunga precisazione. Tuttavia, il danno è stato probabilmente fatto. Il gesto di Blinken, visto come un segnale di imbarazzo e delusione, ne è stata una palese dimostrazione. E forse anche la rapidità con cui, conclusa la risposta, il presidente è fuggito dalle domande dei giornalisti.