Ma torniamo a bomba non bomba, cioè alle bambine di Giuseppi: una è Mariana, un’altra è Miley, la svagonata disneyana che schiappetta, di preferenza a contatto con superfici espanse, si effigia mentre lecca avidamente dipinti di gigantesche mentulae (“tengo una minchia tanta”, diceva Frank Zappa) e twitta con Giusy il quale, tra un bagordo e l’altro in villa, le risponde pure; una terza, anche lei cantante, per quanto stagionata, è Fiorella Mannoia, la quale quanto a curriculum compagno non ha niente da invidiare a Mariana e si vede: “Abbattere le statue non serve, piuttosto scriviamo ‘schiavista e razzista’ sulle targhe”. Preciso: i soliti ignoti di Corso Venezia l’han subito presa alla lettera, e la posizione di Mannaia, in controluce, è anche più estrema di quella di Mariana che si sdilinquisce al pensiero del LOOTING. Con consigliere come queste, chi ha bisogno di consigli?
Comunque, un sommesso consiglio a Giuseppi vogliamo rivolgerlo anche noi: se davvero vuole coronare la decade di grand bouffe a Villa Pamphili, allora Mariana con una M, Miley con una Y e Sfiorella con una S non possono mancare: magari insieme a Jovanotti con una J, uno che in quel giro si muove come a casa sua visto che l’hanno chiamato pure a un raduno del Bilderberg e se n’è vantato. Successo assicurato, torta con candeline esplosive (LOOTING), birignao pariolini di simpatia ai rivoltosi e tanta, tanta Greta in spirito. Del resto, nulla accade per caso, neppure che Mariana con una M, l’economista radicalgold, sia nata nel 1968: ce n’est qu’un début, l’intendenza rivoluzionaria seguirà.
Max Del Papa, 14 giugno 2020