Commenti all'articolo La deputata musulmana e l’antisemitismo made in Usa

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Giulio
Giulio
12 Marzo 2019, 11:46 11:46

I democratici hanno portato l’Islam in Parlamento, è una macchia che non può essere cancellata.
L’islam è la negazione dei valori americani e Jeffersoniani. Anche in USA c’è una diabolica alleanza tra sinistra e islamici, tutti antisemiti, che si stanno istituzionalizzando e colonizzando le università.

ferdianando gallozzi
ferdianando gallozzi
11 Marzo 2019, 19:22 19:22

Le TERRE sono di chi ha lo forza di conquistarle e mantenersele. Le fesserie che si sono inventate ultimamente come i “diritti universali” servono a nascondere la verità che ciò che ancora conta è la FORZA BRUTA DELLA ARMI.
Hanno accusato Hitler, giustamente, dei suoi crimini credendo che l’Umanità sia migliore di lui e che dopo di lui ci sarebbe stato solo il DIRITTO e la pace. Quello che ora fa, e deve fare Isrtaele, per difendersi dalla distruzione non è una cosa “umanitaria” ma, dal loro punto di vista necessaria e di legittima difesa. Gli USA sono tutt’uno con Israele e i musulmani sono più di un miliardo. Se non si fa la pace ci sara una guerra distruttiva quasi alle nostre frontiere.

Orlo
Orlo
11 Marzo 2019, 17:50 17:50

Il grosso paradosso dello stato ebraico è che i suoi abitanti stanno rivelandosi,ne più ne meno,che semplici borghesi benestanti paurosi di perdere la loro “robba”. Dal cristianesimo più che come assassini del Cristo,vennero perseguita quando dal baratto si passo alla economia di mercato dove gli ebrei del tempo furono “facilitati” dal loro status di emarginati dalla vita civile,allo sviluppo del prestito di denaro vietato, pratica vietata ai cristiani. Con il tal sviluppo ebbero ruoli attivi sempre maggiori nel finanziare le innumerevoli signorie europee,fino a quando verso l’anno mille furono protagonisti di pogrom per via delle loro ricchezze accumulate. Indubbiamente sono un popolo che è riuscito,anche previa ghettizzazione nella maggioranza dei territori in cui si insediavano,a mantenere le sue usanze e costumi,nonché la religione. Fattori che li hanno sempre messi in una cattiva luce. La dotazione di spirito critico,invece negli ultimi 300 anni è stato il vero fattore di discrimine dal momento che nella visione illuministica,l’ebreo,vede la sua realizzazione. Quello che ad oggi viene perpretrato in Israele,benché si sviluppi sotto un’ottica democratica,è lo svilimento di un popolo dalle capacità morali eccezzionali. Nn di meno ci sono associazioni ebraiche presemti in Israele,come i Neturei Karta i quali da sempre sono contro l’ottica sionista e la visione dell’olocausto come strumento di “pietà” usato come nulla osta dai sionisti. I sionisti,nn confondiamo le cose,sono… Leggi il resto »

ferdianando gallozzi
ferdianando gallozzi
11 Marzo 2019, 14:52 14:52

i Musulmani che danno del “RAZZISTI” agli ebrei e viceversa.
Nessuno si è ancora accorto della necessità di dare una definizione accettabile e chiara del termine “RAZZISTA”?
Esiste un razzismo “biologico” e uno culturale. Esiste la “CONCORRENZA SESSUALE” nel razzismo che sembra razzismo ma non lo è.
Esistono interessi contrapposti che si vestono di razzismo. Esistono religioni che predocano la superiorità dei loro adpti preferiti da Dio ecc, ecc,
Occorre studiare e non dirsi cavolate vicendevoli.

wisteria
wisteria
11 Marzo 2019, 13:19 13:19

Si tolgano il velo e poi ne riparliamo

candido
candido
11 Marzo 2019, 9:30 9:30

Egregio Dottor Porro buongiorno Mi faccia capire una volta il perché della differenza nel metro di misura usato per i profughi i palestinesi rispetto agli altri profughi della storia dell’ultimo secolo ? Se gli italiani avessero tenuto mezzo milione di Istriani e Dalmati in campi profughi in provincia di Trieste, nutrendoli ma senza mai dare loro il passaporto italiano, saremmo indignati con gli Yugoslavi ? O se i tedeschi profughi sfollati nel ’45 fossero stati ammassati per 70 anni in campi al confine con la Polonia senza mai dar loro il passaporto, ad aspettare di ritornare in Pomerania, saremmo indignati coi Polacchi? Sinceramente per me l’unica differenza con TUTTI gli altri profighi del pianeta è che, nel caso Palestinese, i “fratelli” arabi e mussulmani dei paesi confinanti NON li hanno mai accolti e integrati. Non gli hanno mai concesso un passaporto. Alcuni, i più poveri, come Giordania, Libano e Siria, li hanno sempre solo tollerati, ammassandoli in campi profughi e considerandoli sempre corpo estraneo, da espellere prima o poi, anche fra 100 anni, anche se per lingua, religione e costumi sarebbero praticamente lo stesso popolo, integrabilissimo. Altri, i più ricchi del pianeta, come l’Arabia Saudita, Il Qatar, gli Emirati , o l’Indonesia mussulmana o il ricchissimo sultanato del Brunei ecc.., pur avendo spazio e capacità economiche infinite, e pur essendo… Leggi il resto »