Politica

La destra italiana sta con Putin? - Seconda parte

Sulla guerra in Ucraina le varie anime della destra stanno vivendo un momento di imbarazzo, lasciando campo libero alla sinistra

Entrambe le anime della destra stanno vivendo un momento di imbarazzo, su questo non c’è dubbio. All’ala autenticamente liberale suona molto strano fare per una volta parte del cosiddetto “mainstream”. Da che mondo è mondo è la sinistra lo schieramento più istituzionale e presentabile, che cerca in tutti i modi di delegittimare politicamente e moralmente chi non si adegua. Il liberale non si trova a suo agio in queste vesti eppure non può fare altro: secondo lui a volte la verità sta da una parte sola. E difficilmente è quella russa. Anche l’ala “sociale” però non è che stia vivendo il momento serenamente. Voler andare controcorrente anche in questo caso, infatti, espone troppo il fianco a tesi complottistiche, col conseguente rischio di prendere veri e propri granchi. E, ca va sans dire, ad essere etichettati come “negazionisti”.

Lasciato campo libero alla sinistra

Come se ne esce da questo cul de sac? La riposta è che purtroppo non se ne esce. Lo abbiamo visto col Covid, altro tema che la destra, per motivi diversi dagli attuali, non è riuscita o non ha voluto cavalcare in modo unitario, lasciando di fatto campo libero alla sinistra di intestarsi la narrazione prevalente e dunque vincente. E lo stiamo rivivendo ora con la guerra in Ucraina. Anche in questo caso, se si pensa a chi “giustifica” o per lo meno “comprende” maggiormente lo zar, tesi che risulterà comunicativamente perdente, vengono di certo prima alla mente persone legate al mondo della destra che non a quello della sinistra. E questo fa tutta la differenza del mondo.

Se con il Covid lo scontro ideologico in seno alla destra ma non solo verteva su due valori fondamentali, vita e libertà, in questo frangente la contrapposizione è più sfaccettata e complessa ma proprio per questo molto meno comprensibile. La destra italiana sta con Putin? Non so dire, lo chiedo a voi. Però, proprio prendendo in prestito le categorie valoriali del Covid, mi sono fatto una mia granitica opinione: se la destra, o una sua grossa fetta, sceglie in tutta consapevolezza di stare dall’altra parte della barricata rispetto a vita, libertà e ragione, allora ha un problema molto più grande rispetto a quello di cercare di non perdere un’elezione.

Nicolò Petrali, 8 aprile 2022

PaginaPrecedente
PaginaSuccessiva