Commenti all'articolo La difesa è sempre legittima. Per un liberale
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Davide
7 Marzo 2019, 20:37 20:37
Ottimo articolo. Il concetto è sacrosanto.
E’ agghiacciante che si assista ad un certo dibattito, così come ci sia chi blateri di incostituzionalità, totalmente inventata ma ormai usata per impedire tutto quanto sia politicamente avverso.
Paese comunista, ideologizzato fino al midollo.
Ideologia da combattere con molto più vigore, culturalmente parlando, di quanto si sia fatto finora.
Siamo semplicemente alla negazione delle fondamenta degli stati liberali moderni, alla negazione dei principi della convivenza civile.
Se non è comunismo questo, non so cosa lo sia.
Sono sia ignoranti che pericolosi, invasati come dei talebani perchè convinti di essere “nel giusto”.
Orlo
6 Marzo 2019, 14:11 14:11
Si potrebbe assegnare ad ogni nucleo familiare(anche monofamigliare,ma solo se “etnicamente itagliano!) il totale di 1 agente di pubblica sicurezza. E con il liberalismo stiamo apppposto! Oltremodo,se ciò dovesse lasciare dei margini di insicurezza,si dovrebbe dare in agio(dopo un training presso le malavite organizzate,rigorosamente autoctone che sono un nostro fiore all’occhiello)agli “itagliani” di dotarsi di una 7 parabellum(ma anche della 9 ecchecazzo!!!…almeno sventriamo con più certezza i vari bastardi!)da usare in ogni dove il tal “itagliano” si trovi in difesa di se. Si ribalta il concetto di proprietà privata in una estensione su scala nazionale. In pratica,la famiglia,l’agente e l’arma personale possono agire in un contesto di “difesa personale” in ogni dove si sentano preda dell’insicurezza nel propio suol patrio. Per esempio,mi trovo su una seggiovia e vedo sotto di me,facciamo a 50 mt,un negro ciondolante magari,posso desumere dopo il training con la mia mafia itagliana,pure aderente alla fede islamica(un connubio perfetto! Da stroncare con diletto!) e la mia,personale o famigliare ma da tutelare sopra ogni legge “dei comunisti”, incolumità fisica sente un pericolo… sparo! Il problema potrebbe incistarsi se invece di un negro islamista ciondolante,seccassi Carlo Conti…ma voglio vedere se un giudice mi condannerebbe per un simile errore…alla fin fine anche il Conti,siamo sicuri nn sia un negro? Io devo difendermi,cazzo! E con l’anarchia risolviamo il problema della sovrabbondanza… Leggi il resto »
claudio zanella
6 Marzo 2019, 14:03 14:03
Si, sembra che vi siano discordanze politiche tra le vedute comuniste di Bergoglio e quelle di Gesù Cristo: il regno dell’aldilà infatti sembra un regno di estremissima destra, assolutamente meritocratico (i tralci che non portano frutto verranno raccolti e bruciati), assolutamente classista (una parte della gente viene cacciata all’inferno e lì ci rimane) certamente un regno basato sulla DISUGUAGLIANZA sociale. Infatti la lotta per l’uguaglianza sociale (vedi D’Alema) è una lotta per una società INGIUSTA e che assolutamente NON FUNZIONA.
Valter
6 Marzo 2019, 12:01 12:01
La contrarietà ad approvare una legge che stabilisca la legittimità incondizionata a difendersi e a difendere i propri beni da chi aggredisce o minaccia di farlo nasce dalle due culture a lungo egemoni in Italia, quella del cattolicesimo sociale, che con l’arrivo di Bergoglio ha pressoché assolutizzato l’evangelico “porgi l’altra guancia” e il perdono, e quella comunista che, contrariamente al principio liberale di privilegiare la responsabilità personale, deresponsabilizza il criminale e responsabilizza il contesto sociale, ovviamente tanto più quanto più si allontana dagli ideali di società socialista. Vale citare a tal proposito la definizione di “socialmente vicini” attribuita ai criminali comuni (assassini, rapinatori, stupratori) reclusi nei lager sovietici ed i privilegi loro accordati rispetto al trattamento inumano riservato ai “politici” (lo testimoniano Solzenicyn in Arcipelago Gulag e Salamov ne I racconti di Kolyma). Non dobbiamo pertanto meravigliarci del paradosso giurisdizionale italiano che condanna più severamente la vittima che si è difesa di quanto non faccia con l’aggressore, cui consente addirittura la richiesta di risarcimento degli eventuali danni fisici subiti per mano della vittima. P.S. Giusto per sottolineare a quali aberrazioni contraddittorie si possa arrivare in certe “narrazioni” tese, se non a giustificare, quantomeno a sfumare pregiudizialmente, in nome di uno sciagurato ecumenismo, la responsabilità degli autori di crimini imperdonabili (guarda caso una strage operata da terroristi musulmani), ricordiamoci delle parole… Leggi il resto »
claudio zanella
6 Marzo 2019, 11:44 11:44
Il cuore comunista dell’italia si ritrova nelle sue leggi protettrici di malviventi e nelle tante persone che le condividono. Davigo è arrivato a dichiarare che un furto amministrativo di un colletto bianco – facendo una divisione – equivale a un tot di scippi !
(probabilmente a lui dello stress degli scippati e delle ferite in caso di cadute non gliene frega niente). Finché esisterà questa mentalità comunista nulla cambierà.
Emanuele
6 Marzo 2019, 10:32 10:32
Il motivo per cui la difesa è sempre legittima lo ha ripetuto innumerevoli volte Sgarbi a Quarta Repubblica: quando avviene l’infrazione non posso conoscere l’entità del pericolo e quindi mi difendo come posso. Subito. Senza attendere di subire l’offesa.
Meloni ne aggiunge un altro pezzo: la proporzionalità può essere richiesta ad un esponente delle forze dell’ordine, addestrato (almeno in teoria) a gestire situazioni di pericolo e non ad un comune cittadino.
Considerazioni troppo di buon senso.
Ottimo articolo. Il concetto è sacrosanto.
E’ agghiacciante che si assista ad un certo dibattito, così come ci sia chi blateri di incostituzionalità, totalmente inventata ma ormai usata per impedire tutto quanto sia politicamente avverso.
Paese comunista, ideologizzato fino al midollo.
Ideologia da combattere con molto più vigore, culturalmente parlando, di quanto si sia fatto finora.
Siamo semplicemente alla negazione delle fondamenta degli stati liberali moderni, alla negazione dei principi della convivenza civile.
Se non è comunismo questo, non so cosa lo sia.
Sono sia ignoranti che pericolosi, invasati come dei talebani perchè convinti di essere “nel giusto”.
Si potrebbe assegnare ad ogni nucleo familiare(anche monofamigliare,ma solo se “etnicamente itagliano!) il totale di 1 agente di pubblica sicurezza. E con il liberalismo stiamo apppposto! Oltremodo,se ciò dovesse lasciare dei margini di insicurezza,si dovrebbe dare in agio(dopo un training presso le malavite organizzate,rigorosamente autoctone che sono un nostro fiore all’occhiello)agli “itagliani” di dotarsi di una 7 parabellum(ma anche della 9 ecchecazzo!!!…almeno sventriamo con più certezza i vari bastardi!)da usare in ogni dove il tal “itagliano” si trovi in difesa di se. Si ribalta il concetto di proprietà privata in una estensione su scala nazionale. In pratica,la famiglia,l’agente e l’arma personale possono agire in un contesto di “difesa personale” in ogni dove si sentano preda dell’insicurezza nel propio suol patrio. Per esempio,mi trovo su una seggiovia e vedo sotto di me,facciamo a 50 mt,un negro ciondolante magari,posso desumere dopo il training con la mia mafia itagliana,pure aderente alla fede islamica(un connubio perfetto! Da stroncare con diletto!) e la mia,personale o famigliare ma da tutelare sopra ogni legge “dei comunisti”, incolumità fisica sente un pericolo… sparo! Il problema potrebbe incistarsi se invece di un negro islamista ciondolante,seccassi Carlo Conti…ma voglio vedere se un giudice mi condannerebbe per un simile errore…alla fin fine anche il Conti,siamo sicuri nn sia un negro? Io devo difendermi,cazzo! E con l’anarchia risolviamo il problema della sovrabbondanza… Leggi il resto »
Si, sembra che vi siano discordanze politiche tra le vedute comuniste di Bergoglio e quelle di Gesù Cristo: il regno dell’aldilà infatti sembra un regno di estremissima destra, assolutamente meritocratico (i tralci che non portano frutto verranno raccolti e bruciati), assolutamente classista (una parte della gente viene cacciata all’inferno e lì ci rimane) certamente un regno basato sulla DISUGUAGLIANZA sociale. Infatti la lotta per l’uguaglianza sociale (vedi D’Alema) è una lotta per una società INGIUSTA e che assolutamente NON FUNZIONA.
La contrarietà ad approvare una legge che stabilisca la legittimità incondizionata a difendersi e a difendere i propri beni da chi aggredisce o minaccia di farlo nasce dalle due culture a lungo egemoni in Italia, quella del cattolicesimo sociale, che con l’arrivo di Bergoglio ha pressoché assolutizzato l’evangelico “porgi l’altra guancia” e il perdono, e quella comunista che, contrariamente al principio liberale di privilegiare la responsabilità personale, deresponsabilizza il criminale e responsabilizza il contesto sociale, ovviamente tanto più quanto più si allontana dagli ideali di società socialista. Vale citare a tal proposito la definizione di “socialmente vicini” attribuita ai criminali comuni (assassini, rapinatori, stupratori) reclusi nei lager sovietici ed i privilegi loro accordati rispetto al trattamento inumano riservato ai “politici” (lo testimoniano Solzenicyn in Arcipelago Gulag e Salamov ne I racconti di Kolyma). Non dobbiamo pertanto meravigliarci del paradosso giurisdizionale italiano che condanna più severamente la vittima che si è difesa di quanto non faccia con l’aggressore, cui consente addirittura la richiesta di risarcimento degli eventuali danni fisici subiti per mano della vittima. P.S. Giusto per sottolineare a quali aberrazioni contraddittorie si possa arrivare in certe “narrazioni” tese, se non a giustificare, quantomeno a sfumare pregiudizialmente, in nome di uno sciagurato ecumenismo, la responsabilità degli autori di crimini imperdonabili (guarda caso una strage operata da terroristi musulmani), ricordiamoci delle parole… Leggi il resto »
Il cuore comunista dell’italia si ritrova nelle sue leggi protettrici di malviventi e nelle tante persone che le condividono. Davigo è arrivato a dichiarare che un furto amministrativo di un colletto bianco – facendo una divisione – equivale a un tot di scippi !
(probabilmente a lui dello stress degli scippati e delle ferite in caso di cadute non gliene frega niente). Finché esisterà questa mentalità comunista nulla cambierà.
Il motivo per cui la difesa è sempre legittima lo ha ripetuto innumerevoli volte Sgarbi a Quarta Repubblica: quando avviene l’infrazione non posso conoscere l’entità del pericolo e quindi mi difendo come posso. Subito. Senza attendere di subire l’offesa.
Meloni ne aggiunge un altro pezzo: la proporzionalità può essere richiesta ad un esponente delle forze dell’ordine, addestrato (almeno in teoria) a gestire situazioni di pericolo e non ad un comune cittadino.
Considerazioni troppo di buon senso.