Appunti sudamericani

La dittatura di Ortega espropria i beni degli esuli

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La dittatura di Ortega espropria i beni degli esuli

Un nuovo assalto della dittatura sandinista, questa volta contro gli esuli che non sono caduti direttamente nelle sue grinfie. In una procedura molto breve, il giudice Ernesto Rodríguez, presidente della Corte d’appello, ha annunciato ieri l’espropriazione della nazionalità e delle proprietà di 94 esuli, che ha definito “fuggitivi” e “traditori della patria”. Tra loro ci sono figure di spicco della politica e della società nicaraguense, come lo scrittore Sergio Ramírez, che fu vicepresidente nel primo governo Ortega, e l’arcivescovo di Managua, Monsignor Silvio Báez, esiliato a Miami dopo l’intervento di Papa Francesco.

Ma anche la poetessa Gioconda Belli, Vilma Núñez, presidente dell’emblematico Centro nicaraguense per i diritti umani, il giornalista Carlos Fernando Chamorro (fratello dei pre-candidati Cristiana e Pedro Joaquín, rilasciati la scorsa settimana); la sociologa Sofía Montenegro e Arturo McFields, ex ambasciatore presso l’Organizzazione degli Stati americani. Tutti e 94 appaiono nella nuova lista nera presidenziale, che include il ritiro dei loro diritti dei cittadini “in perpetuo, per garantire la pace sociale, l’indipendenza, la sovranità e la pace dei nicaraguensi”, ha detto il giudice in una trasmissione televisiva a reti unificate.

Alleanza Venezuela-Colombia: Maduro e Petro sempre più uniti.

Con l’accordo firmato ieri, entrambi i leader si sono accordati su uno scambio commerciale da 1.800 milioni di euro in operazioni varie. Petro vuole “rimuovere tutte le barriere” al commercio di frontiera in modo che le persone “possano vivere senza paura”. Alla guerriglia dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), le parole presidenziali sono entrate da un orecchio e sono uscite dall’altro alla stessa velocità con cui ieri la base militare di Arauquita è stata attaccata con esplosivi, in Arauca, un dipartimento adiacente a quello visitato dai due presidenti.

L’ELN è uno stretto alleato del chavismo, che gode del suo santuario in Venezuela e partecipa alla politica di controllo sociale imposta da Maduro, oltre a disputare con i dissidenti delle FARC (Decimo Fronte) il principale corridoio del traffico di droga del mondo. “Tutti abbiamo capito l’importanza di ripristinare le relazioni per scopi umanitari ed economici con il Venezuela, ma questo clientelismo del regime dittatoriale non è mai stato approvato”, ha detto l’analista Cristina Plazas. Petro mantiene un peso massimo della sua coalizione, Armando Benedetti, come ambasciatore a Caracas, che è diventato uno dei principali cortigiani della famiglia Maduro. Anche la moglie del presidente, la controversa Veronica Alcocer, ha visitato ieri Caracas per incontrare Maduro e sua moglie, la “prima combattente” Cilia Flores.

Paolo Manzo, 18 febbraio 2023


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