Buongiorno a tutti Vorrei segnalare una cosa che spesso non viene detta ovvero che la fatturazione elettronica è una deroga ai Principi comunitari. L’Europa Infatti ha previsto la fatturazione elettronica solo verso la pubblica amministrazione. L’Italia ha ottenuto la deroga ad estendere l’obbligo verso tutte le partite IVA per un periodo di 2 anni.
A giugno 2021 dovremo dimostrare all’Europa, ammesso che ci saremo ancora, che la l’obbligo di fatturazione elettronica generalizzato ha portato una significativa riduzione dell’ evasione IVA e non sa ha avuto ripercussioni organizzative ed economiche troppo gravi sul sistema produttivo.
Se non riusciremo a dimostrare quanto sopra la Comunità Europea potrebbe non rinnovarci la deroga e quindi dal primo luglio 2021 si ritornerebbe alla fattura cartacea.
Considerando, e parlo da commercialista, che l’impatto sull’evasione IVA della fatturazione elettronica sarà veramente minimo e che le problematiche creata gli operatori saranno invece tantissime vedo molto probabile che al 2021 si tornerà alla carta e alla penna.
Maurizio Fiorentino
24 Novembre 2018, 10:43 10:43
Sono perfettamente d accordo, ma queste considerazioni, che sono abbastanza diffuse, dovrebbero essere portate in tv e sui media in modo che il malcontento venga fuori. Altrimenti restiamo sudditi.
Michele H
24 Novembre 2018, 9:46 9:46
La cosa che mi lascia più perplesso di tutto, oltre a tutte le problematiche relative alle modalità di utilizzo, lettura,trasmissione dati ecc ecc, è la totale mancanza di un periodo di test facoltativo in cui le aziende inziano ad utilizzare la FE, per effettuare le prove necessarie e permettere alle persone, di adeguare le proprie modalità operative ad un cambiamento epocale. Forse qualcuno non ha ancora preso coscienza del fatto che stiamo passando da un sistema di gestione cartaceo che è in uso da più di 100 anni, ad un sistema del tipo paperless, dove la carta viene rimpiazzata da un file xml.
Da una analisi fatta sulla mia reltà attuale (un negozio di articoli tecnici industriali con circa 10.000 DDT anno e 2500 fatture) la prima operazione da effettuare sarà quella di “epurare” almeno un 30% di clienti che non soddisfano alcuni parametri necessari all’impiego della FE.
1)importo minimo fatturabile
2)limite al numero max di DDT e fatture che non potranno essere raggruppate a fine mese ma elaborate entro 5 gg al max.
3)Riduzione allo 0,01% dei resi per cambio articolo con conseguenti note di addebito o accredito
….non vado oltre altrimenti scrivo sino a stasera…
E
Spurio giuseppetti gianpiero
24 Novembre 2018, 0:21 0:21
Secondo me c’è anche il fatto che le persone o meglio le partite iva,la vedranno come una sorta di controllo supremo e chi non ha grandi vantaggi nel recupero fiscale la fattura neanche te la chiede più.
La mia azienda è una rivendita di pneumatici e adesso siamo pieni di lavoro per le gomme
termiche,ma non lavoro tranquillo perché penso se il prossimo anno riusciremo ad organizzarci con tutte queste novità.
Personalmente ho pagato una valanga di iva e quando non ce lo fatta subito sono andato io a rateizzarla all’agenzia delle entrate, perché devo passare il natale nell’officina per
sta cazzo di fattura elettronica!
J. Sebastian Matte Bon
24 Novembre 2018, 0:16 0:16
Bravissimo Marco: hai descritto esattamente le stesse cose che ho scoperto perché anche io mi sono intestardito a provare ad accedere a “Fatture e Corrispettivi”, il portale più schifoso del mondo! Aggiungo alcuni dettagli perché io non avevo il Pin del cassetto fiscale. Dopo diversi giorni spesi a ricercare su internet e a chiamare ogni numero di AdE trovato che sembrava poter fornire aiuto ho scoperto della necessità del PIN. Sempre ricercando in tutte le direzioni, incappando spesso nell’altro portale di FatturaPA, che non è la stessa cosa (incredibile!), ho scoperto che fosse necessario iscrivere l’azienda a FiscOnline o a Entratel. In alternativa si poteva richiedere il Pin direttamente online. In realtà ero già riuscito ad accedere con SPID ma, una volta dentro al sistema non c’era nessuna possibilità di operare in quanto non delegato dalla società. Ritorno a capire come ottenere il Pin allora! Prima di richiederlo online ho letto che mi sarebbe stata consegnata solo metà e la seconda sarebbe arrivata per posta. Attenzione: non ti viene detto quando. Potrebbe trascorrere fino a un mese mi dicono. Se non sei a casa quel giorno a quell’ora finisci in un limbo che potrebbe durare fino a ulteriori tre mesi per ottenere la seconda metà del Pin in quanto la consegna viene esclusivamente fatta al diretto interessato. Nel frattempo sei… Leggi il resto »
Federico
23 Novembre 2018, 23:20 23:20
Come alcuni commentatori hanno fatto notare la FE è una grandissima distruzione di valore economico per le imprese italiane. Spenderanno soldi e ore di lavoro in procedure che hanno l’effetto principale di ridurre i profitti dopo giusto 10 anni di crisi. Il gettito atteso dalla FE è di 1.9mld€, immagino dovuto ai profitti delle software houses che vendono programmi ai commercialisti (in media ho ricevuto proposte x 1500-2000€ x uno studio medio piccolo) e tramite loro piazzare le app ai clienti (sui 200€ cad.)
Buongiorno a tutti Vorrei segnalare una cosa che spesso non viene detta ovvero che la fatturazione elettronica è una deroga ai Principi comunitari. L’Europa Infatti ha previsto la fatturazione elettronica solo verso la pubblica amministrazione. L’Italia ha ottenuto la deroga ad estendere l’obbligo verso tutte le partite IVA per un periodo di 2 anni.
A giugno 2021 dovremo dimostrare all’Europa, ammesso che ci saremo ancora, che la l’obbligo di fatturazione elettronica generalizzato ha portato una significativa riduzione dell’ evasione IVA e non sa ha avuto ripercussioni organizzative ed economiche troppo gravi sul sistema produttivo.
Se non riusciremo a dimostrare quanto sopra la Comunità Europea potrebbe non rinnovarci la deroga e quindi dal primo luglio 2021 si ritornerebbe alla fattura cartacea.
Considerando, e parlo da commercialista, che l’impatto sull’evasione IVA della fatturazione elettronica sarà veramente minimo e che le problematiche creata gli operatori saranno invece tantissime vedo molto probabile che al 2021 si tornerà alla carta e alla penna.
Sono perfettamente d accordo, ma queste considerazioni, che sono abbastanza diffuse, dovrebbero essere portate in tv e sui media in modo che il malcontento venga fuori. Altrimenti restiamo sudditi.
La cosa che mi lascia più perplesso di tutto, oltre a tutte le problematiche relative alle modalità di utilizzo, lettura,trasmissione dati ecc ecc, è la totale mancanza di un periodo di test facoltativo in cui le aziende inziano ad utilizzare la FE, per effettuare le prove necessarie e permettere alle persone, di adeguare le proprie modalità operative ad un cambiamento epocale. Forse qualcuno non ha ancora preso coscienza del fatto che stiamo passando da un sistema di gestione cartaceo che è in uso da più di 100 anni, ad un sistema del tipo paperless, dove la carta viene rimpiazzata da un file xml.
Da una analisi fatta sulla mia reltà attuale (un negozio di articoli tecnici industriali con circa 10.000 DDT anno e 2500 fatture) la prima operazione da effettuare sarà quella di “epurare” almeno un 30% di clienti che non soddisfano alcuni parametri necessari all’impiego della FE.
1)importo minimo fatturabile
2)limite al numero max di DDT e fatture che non potranno essere raggruppate a fine mese ma elaborate entro 5 gg al max.
3)Riduzione allo 0,01% dei resi per cambio articolo con conseguenti note di addebito o accredito
….non vado oltre altrimenti scrivo sino a stasera…
E
Secondo me c’è anche il fatto che le persone o meglio le partite iva,la vedranno come una sorta di controllo supremo e chi non ha grandi vantaggi nel recupero fiscale la fattura neanche te la chiede più.
La mia azienda è una rivendita di pneumatici e adesso siamo pieni di lavoro per le gomme
termiche,ma non lavoro tranquillo perché penso se il prossimo anno riusciremo ad organizzarci con tutte queste novità.
Personalmente ho pagato una valanga di iva e quando non ce lo fatta subito sono andato io a rateizzarla all’agenzia delle entrate, perché devo passare il natale nell’officina per
sta cazzo di fattura elettronica!
Bravissimo Marco: hai descritto esattamente le stesse cose che ho scoperto perché anche io mi sono intestardito a provare ad accedere a “Fatture e Corrispettivi”, il portale più schifoso del mondo! Aggiungo alcuni dettagli perché io non avevo il Pin del cassetto fiscale. Dopo diversi giorni spesi a ricercare su internet e a chiamare ogni numero di AdE trovato che sembrava poter fornire aiuto ho scoperto della necessità del PIN. Sempre ricercando in tutte le direzioni, incappando spesso nell’altro portale di FatturaPA, che non è la stessa cosa (incredibile!), ho scoperto che fosse necessario iscrivere l’azienda a FiscOnline o a Entratel. In alternativa si poteva richiedere il Pin direttamente online. In realtà ero già riuscito ad accedere con SPID ma, una volta dentro al sistema non c’era nessuna possibilità di operare in quanto non delegato dalla società. Ritorno a capire come ottenere il Pin allora! Prima di richiederlo online ho letto che mi sarebbe stata consegnata solo metà e la seconda sarebbe arrivata per posta. Attenzione: non ti viene detto quando. Potrebbe trascorrere fino a un mese mi dicono. Se non sei a casa quel giorno a quell’ora finisci in un limbo che potrebbe durare fino a ulteriori tre mesi per ottenere la seconda metà del Pin in quanto la consegna viene esclusivamente fatta al diretto interessato. Nel frattempo sei… Leggi il resto »
Come alcuni commentatori hanno fatto notare la FE è una grandissima distruzione di valore economico per le imprese italiane. Spenderanno soldi e ore di lavoro in procedure che hanno l’effetto principale di ridurre i profitti dopo giusto 10 anni di crisi. Il gettito atteso dalla FE è di 1.9mld€, immagino dovuto ai profitti delle software houses che vendono programmi ai commercialisti (in media ho ricevuto proposte x 1500-2000€ x uno studio medio piccolo) e tramite loro piazzare le app ai clienti (sui 200€ cad.)