Vannacci “censurato”. O meglio: nascosto. Il nuovo libro del generale, “Il coraggio vince”, è introvabile e non perché abbia fatto il botto di vendite come “Il mondo al contrario”. Ma perché nelle librerie Feltrinelli, per “scelta aziendale” non viene esposto né in vetrina, né tra le ultime novità né sugli scaffali.
A riportare la notizia è l’Adnkronos che ha rilevato la difficoltà nell’acquistare copie dell’opera nelle librerie della catena Feltrinelli, uno dei colossi della distribuzione editoriale italiana. A tale proposito, alcuni dipendenti di negozi a Roma hanno indicato una “scelta aziendale” come motivo della mancata esposizione del libro, pur sottolineando la disponibilità dello stesso su richiesta del cliente. Per averlo, insomma, bisogna chiederlo espressamente ai commessi o affidarsi all’acquisto online. Alla Feltrinelli di viale Eritrea a Roma si trova solo “in cassa”. A quella di via Appia Nuova spunta da sotto il banco delle informazioni. In Largo Argentina si trova ancora in magazzino. La direzione di Feltrinelli non ha fornito al momento dichiarazioni ufficiali.
La stessa cosa, peraltro, avvenne anche qualche mese fa, era settembre, quando uscì il libro “La versione di Giorgia” di Alessandro Sallusti il quale denunciò il boicottaggio del libro. Stesso discorso per “Io sono Matteo Salvini” scritto da Chiara Giannini per Altaforte Editore, ordinabile online ma introvabile sugli scaffali.
In risposta a questi eventi, Vannacci ha espresso la propria visione, interpretando la situazione come esemplificativa di una tendenza più ampia nella società ad isolare e, in un certo senso, censurare idee e opere ritenute inappropriati o contrarie al pensiero dominante. “È sintomatico dell’epoca nella quale viviamo: ciò che è ritenuto scomodo o comunque non intonato con il pensiero dominante viene in qualche modo censurato, se non fisicamente, almeno dal punto di vista morale””, ha detto il generale.
La questione ha suscitato l’interesse di Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura ed Editoria della Camera. Mollicone, pur riconoscendo la libertà e l’autonomia dei circuiti di distribuzione libraria, si è schiesto “se anche i libri pubblicati dalla casa editrice Sensibili Alle Foglie, fondata dal Renato Curcio, che fu tra i fondatori delle Br, subiscono lo stesso trattamento del libro di Vannacci”.