Politica

La sinistra che rosica

La figuraccia di Scanzi nel 2017: “Meloni, prendi il 5%. Non vai da nessuna parte”

Sui social, torna a circolare la “gufata” del giornalista del Fatto Quotidiano

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Cominciano le prime isterie di sinistra, dopo la schiacciante vittoria del centrodestra e di Giorgia Meloni, a tre giorni dalle elezioni politiche. Il Partito Democratico si ritrova all’interno di una faida, dove Letta è pronto ad abbandonare il ruolo di segretario, dopo l’individuazione della nuova leadership nel congresso; il Movimento 5 Stelle ha più che dimezzato i voti rispetto a quelli del 2018; la coalizione di centrosinistra ed i grillini, insieme, non fanno i voti totali della destra (più di 12 milioni di preferenze). Insomma, a livello politico è stata una partita senza discussioni: Meloni, Salvini e Berlusconi hanno dominato il panorama elettorale e, dopo undici anni di assenza, torneranno meritatamente nelle stanze di Palazzo Chigi.

Eppure, c’è un’altra sinistra che piange la vittoria della coalizione: quella dei vip, dei cantanti, degli influencer e dei giornalisti (rigorosamente schierati). Da Damiano dei Maneskin a Gad Lerner, passando per Luciana Littizzetto e Francesca Michielin, fino ad arrivare all’intramontabile Andrea Scanzi (esatto, quello che pubblica i propri libri, ma con quattro righe per ciascuna pagina), il trionfo della destra ha portato a reazioni stizzite, adirate, quasi incredule. Damiano parla di “giorno triste per il Paese”, (forse per lui, ma non sicuramente per il 44 per cento di italiani che ha votato centrodestra); Michielin sostiene l’inizio della resistenza (la aspettiamo sulle montagne con i fucili, pronta a combattere il ritorno del nazi-fascismo); il giornalista del Fatto Quotidiano, invece, parla di “incubo”.

La “profezia” di Scanzi

Ma è proprio quest’ultimo a guadagnarsi la scena di questo pezzo. Sui social, infatti, sta circolando un video, risalente al 27 settembre 2017, in cui Andrea Scanzi sfotteva Giorgia Meloni per le sue percentuali risicate, ai tempi intorno alla soglia di sbarramento del 3 per cento. Dallo studio di Otto e Mezzo, condotto da Lilli Gruber, secondo Scanzi, “senza Berlusconi non vanno da nessuna parte”, riferendosi a Fratelli d’Italia. E ancora: “Che fa senza Berlusconi, prende il 5 per cento? E che ci fa? I numeri sono quelli”. Subito, ribatte la leader di Fdi: “E chi ha detto che prendiamo il 5 per cento?”.

Detto, fatto. Ancora una volta, il signor Scanzi mette in campo le proprie raffinate, impeccabili, azzeccate analisi politiche. La “rockstar del giornalismo italiano”, come ama auto-definirsi da lato del suo smisurato ego, però, non sembra mai volersi fermare con le supercazzole. In un post di poche ore fa, il giornalista ha lanciato una raffica di insulti, come suo solito, nei confronti della coalizione di centrodestra e di singoli candidati. Riprendendo un post di Saverio Tommasi, raffigurante una foto con la scritta: “Poteva andare peggio. Scherzo”, Scanzi “argomenta” la tesi contraria: in realtà, sarebbe potuta entrare in Parlamento “la marmaglia di novax, dei putiniani, dei casi umani“. Insomma, si tratta sempre del linguaggio da stadio, da bar Sport, da bianchino delle dieci di domenica mattina.

La sinistra rosica

Ma non finisce qui. In un altro post, Scanzi ha condiviso un’immagine riportante la seguente scritta: “I fusorari sono pazzeschi: in Giappone sono le 6, in Canada le 17, in Italia è il 1922”, alludendo al ritorno del fascismo. Ebbene sì, siamo al delirio totale, alle rosicate di livello estremo, all’odio più cieco di sempre. Eppure, le grandi profezie da statalista, da geopolitico, da analista, finiscono regolarmente nel cestino, dimenticate anche da lui stesso, proprio per non riportare incredibili buchi nell’acqua alla mente degli italiani. Fortunatamente, però, esistono i social, quelli che hanno fatto diventare Scanzi il giornalista più seguito di Facebook, ma che rendono intatti anche i suoi clamorosi strafalcioni (come quello sul Covid, quando in una diretta affermò delicatamente: “è solo una cazzo di influenza porca di una puttana ladra”).

Insomma, la rockstar del giornalismo italiano si è trasformato in un piccolo metallaro da bar di paese, che rimane sempre pronto ad attaccare violentemente i propri avversari. Dopo tanti anni, però, siamo riusciti ad individuare la persona con il “Fegato, Fegato spappolato”, che Vasco Rossi cantava agli inizi degli anni ’80. Corrisponde all’identikit di un giornalista del Fatto Quotidiano, che conduce Accordi e Disaccordi su Nove: Andrea Scanzi. Pare essere proprio lui, almeno dalla sera del 25 settembre 2022.

Matteo Milanesi, 28 settembre 2022