Fresca di elezioni, che ieri hanno visto trionfare il centro-destra ed uscire sconfitta la premier socialdemocratica Sanna Marin, la Finlandia entrerà ufficialmente nella Nato da domani. La conferma è arrivata pochi minuti fa dal segretario generale dell’alleanza atlantica, il norvegese Jens Stoltenberg: “La bandiera della Finlandia sarà issata fuori dal quartier generale della Nato domani, quando diventerà il 31esimo membro dell’alleanza occidentale”.
L’ultimo ingresso di uno Stato risale al 2020, quando l’Occidente decise di aprire le porte alla Macedonia del Nord, esattamente tre anni dopo l’ingresso del Montenegro. Tra i Paesi sotto osservazione, oltre a Svezia e Ucraina, rimangono anche Bosnia-Erzegovina, Georgia ed infine la Serbia, anche se negli ultimi mesi Belgrado è diventato un vero e proprio Stato satellite della Federazione Russa.
Finlandia-Svezia-Nato
Il processo di ingresso nella Nato, da parte della Finlandia, risale a partire dall’inizio del conflitto in Ucraina. Dopo anni di progressivo avvicinamento al mondo occidentale, culminato con l’ingresso nell’Unione Europea nel 1995, ora è anche la Svezia ad aver intrapreso lo stesso procedimento, arrivando a presentare richiesta formale di ingresso nell’alleanza pochi mesi fa.
Il grande ostacolo è però la Turchia di Erdogan. Pochi giorni fa, infatti, dopo un anno di tentennamenti, il parlamento di Ankara ha dato il via libera all’ingresso di Helsinki (questo perché l’entrata di un nuovo Stato nella Nato richiede l’unanimità), ma non ancora per Stoccolma. La ragione risale ai fatti dello scorso 24 gennaio, quando venne messo al rogo il Corano davanti all’ambasciata turca nella capitale svedese, atto che ha deteriorato completamente i rapporti di ghiaccio già presenti a causa del riconosciuto asilo in Svezia di alcuni membri del Pkk, movimento identificato come “terrorista” da Erdogan.
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La reazione dei russi
Nel frattempo, è arrivata anche la risposta di Mosca al nuovo allargamento della Nato. “La Federazione russa rafforzerà il suo potenziale militare verso Ovest e Nordovest in risposta all’ingresso della Finlandia della Nato”, ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, citato dall’agenzia di stampa Ria Novosti.
Già a gennaio, la Russia aveva organizzato la stesura di un nuovo piano militare per controbilanciare l’estensione dell’alleanza atlantica nel Nord Europa, con l’obiettivo di procedere alla costruzione di una nuova base militare in Carelia, regione che ottant’anni fa è stata al centro della guerra tra Helsinki e Mosca. Ma Stoltenberg non si è lasciato intimorire.
Nell’ufficializzare l’ingresso della Finlandia, il segretario generale ha ribadito come non sia il Cremlino a decidere chi aderisce all’alleanza. “La porta della Nato rimane aperta – ha affermato Stoltenberg. Lo dimostreremo chiaramente domani, alzando la bandiera della Finlandia nella sede del quartier generale della Nato, e anche quella della Svezia speriamo nel prossimo futuro”.
Matteo Milanesi, 3 aprile 2023