Resta una questione fondamentale. In questo Paese manca, nonostante una grande tradizione, un’azienda di dimensioni internazionali nel settore costruzioni, anche e soprattutto perché il mercato domestico è un grande casino: bloccato e pieno di regole. Tutti i grandi campioni europei hanno nei loro rispettivi mercati domestici una forte presenza e soprattutto le opere pubbliche si fanno. Da noi è più o meno tutto bloccato. In questi mesi, le cose sono andate anche peggio. Ci troviamo davanti a una trappola micidiale. Se il mercato domestico non inizia a rivitalizzarsi, non ci saranno mai operazioni finanziarie che tengano: quelle in essere possono solo ritardare il nostro declino. Se il mercato italiano dovesse finalmente darsi una svegliata rischiamo di vedere assegnati appalti, inevitabilmente europei, ad aziende non italiane: semplicemente perché quelle di dimensioni buone non ci sono più.
Un po’ come abbiamo fatto con il fotovoltaico. La più grande bufala finanziaria della storia: in cui le bollette degli italiani hanno finanziato pannelli cinesi e tedeschi e private equity di tutto il mondo, che sono venuti qui a papparsi incentivi da favola.
Nicola Porro, Il Giornale 27 luglio 2019