Cronaca

La furbata dell’imam: prima il Corano ma solo se gli fa comodo

Zulfiqar Khan, imam di Bologna, aveva detto: “Dobbiamo ucciderli uno per uno, piccoli e grandi, donne incinte e giovani”

imam bologna

Veramente curioso come l’imam di Bologna che denuncia i nostri rappresentanti politici, si appelli al nostro diritto interno, per far valere i suoi diritti. Curioso e fa perfino ridere. Lui, proprio lui, che sostiene la superiorità della legge coranica su quella italiana, poi si appella al nostro diritto per chiedere giustizia. Quale giustizia poi deve chiedere.  Evidentemente quando gli fa comodo torna buona anche la legge del nostro Paese.

Ma riavvolgiamo un attimo il nastro. Il 9 aprile scorso, in occasione della fine del Ramadan, Zulfiqar Khan, l’imam del centro islamico Iqraa di Bologna, sul canale Facebook della comunità islamica di Iqraa, pubblica un video. Al minuto 13:44 si sente l’imam dire “i sionisti, la loro agenda… la loro agenda che dobbiamo uccidere uno per uno, sia il piccolo che il grande, sia la donna incinta che la donna giovane”. Il video viene ricondiviso da molti esponenti politici, e Lega e Fratelli d’Italia ne chiedono l’espulsione. Chi rilanciava quelle immagini sosteneva che l’imam avesse detto che i musulmani avrebbero dovuto ammazzare senza pietà i sionisti e gli infedeli in generale, quindi anche noi – per i musulmani tutti quelli che non pregano Allah sono infedeli – ma in realtà lui diceva un’altra cosa, ossia che, secondo lui, sono i sionisti che vogliono ammazzare senza pietà i musulmani.

Ma non è questo il punto. Il punto è che dopo l’uscita della notizia, l’imam è riuscito anche a passare per vittima, in quanto: sono stato frainteso, io non intendevo quello, non mi hanno capito, “la frase attribuitami è oggettivamente fuori contesto”, ha detto.  Ma questo c’entra poco o nulla. Perché da tempo sono note le predicazioni anti semite e anti occidentali di questo predicatore, tanto che viene da chiedersi perché nessuno abbia fatto niente. L’onorevole Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia, e Marco Lisei, senatore dello stesso partito, hanno presentato due interrogazioni parlamentari, una alla Camera e una al Senato.

“L’imam Zulfiqar Khan, cittadino pakistano – si legge – da diversi anni è noto per le sue esternazioni antisemite e anti israeliane, contro gli Stati Uniti e altri Paesi europei e mediorientali, e di sostegno a organizzazioni terroristiche come Hamas ed Hezbollah, pronunciate pubblicamente, in particolare durante i sermoni trasmessi sulla pagina Facebook del centro islamico Iqraa e visibili da tutti”.

In un sermone pronunciato il 23 febbraio 2024 addirittura diceva: “Coloro che si schierano con Israele e l’America faranno una brutta fine”. Ma queste non sono le uniche esternazioni fatte, anzi, come sa bene Giovanni Giacalone, esperto di terrorismo per ITSTIME della Cattolica di Milano, vi è un lungo elenco di frasi choc da lui pronunciate. Perché in realtà Zulfiqar Khan, originario di Rawalpindi, città vicino a Islamabad, è un predicatore Tabligh, movimento puritano islamista nato in India nei primi anni ’20 del 1900. Un movimento che predica un ritorno all’Islam puro e uno stile di vita seguendo le regole dettate da Maometto alla lettera. Quindi applicando la Sharia. Ma nonostante questo, dopo le interrogazioni e le richieste di espulsione, l’imam è passato lui alle carte bollate.

Zitti tutti, ora parlo io. E quindi, ha fatto sapere di aver dato mandato a un team di legali, per presentare una denuncia di querela nei confronti di Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio (che aveva condiviso il video sopracitato) ma anche del console onorario di Israele Marco Carrai. In più fa sapere che ha dato “ampio mandato” ai suoi legali di verificare se ci siano gli estremi per procedere anche nei confronti di Lisei e Kelany.

“L’imam di Bologna, dopo l’interrogazione presentata da me alla Camera e dal senatore Lisei al Senato – dice la deputata Sara Kelany – si scaglia contro la politica e il giornalismo, affermando che avremmo mentito e che le frasi a lui attribuite sarebbero state decontestualizzate. Difficile decontestualizzare frasi come quelle pronunciate in più occasioni da questo signore, che ripetutamente inneggia all’antisemitismo, invocando punizioni di Allah per chiunque sia un ‘infedele’. Sappia che non ci intimidisce e che continueremo a batterci per il primato dei diritti e dei valori dell’Occidente. In Italia non c’è spazio per i predicatori di odio e morte”.

No infatti. Soprattutto per chi rinnega le nostre leggi, ma poi le invoca a suo piacimento, facendo il bello e il cattivo tempo, quando gli fa comodo ovviamente.

Serenella Bettin, 22 giugno 2024

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