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L'addio dell'ex ct

La furia di Gravina: “Mancini? In tre lo sappiamo: ecco la verità”

Il presidente della Figc contro l’ex Ct della Nazionale: “Sono amareggiato. Da Roberto dichiarazioni offensive”

Gabriele gravina Mancini

Sul Corriere della Sera un’intervista durissima di Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Gravina rompe il silenzio per parlare di tutto: la scelta di Luciano Spalletti come nuovo allenatore, la complicata situazione con Napoli, l’inaspettato comportamento di Roberto Mancini e la sua visione per il futuro del calcio italiano.

Gravina e la scelta di Spalletti: puntare sui giovani

Nella scelta del nuovo allenatore della squadra azzurra, Gravina ha voluto puntare su una figura forte e sicura: “Perché ha vinto lo scudetto facendo emozionare Napoli e tutti quelli che amano il calcio,” ha rivelato Gravina. “Ma soprattutto perché, già alla prima telefonata, ha mostrato un entusiasmo contagioso”. E ha parlato di una scelta romantica e ponderata, con l’intenzione di “portare avanti il rinnovamento puntando sui giovani“.

Il nodo clausola col Napoli

Nonostante la controversa clausola che legava Spalletti al Napoli, Gravina ha avuto fiducia nel fatto che potevano “parlare con lui, il resto è una questione tra Luciano e il suo vecchio club”. Tuttavia, ha rivelato di non aver “aspettato niente di diverso da quanto è successo” con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.

La sorpresa di Gravina per la reazione di Mancini

Le inattese dimissioni di Mancini, arrivate a Ferragosto, bruciano ancora. Ovviamente. “Abbiamo lavorato insieme cinque anni, impegnandoci reciprocamente per un progetto straordinario. Volevo soprattutto risolvere la questione allenatore: ho dato priorità alla maglia azzurra e all’interesse nazionale e non ai personalismi. Però, adesso, posso dirlo con sincerità: sono amareggiato. Ci sono rimasto male. Non porto rancore, ma i tempi di questo divorzio mi lasciano perplesso.”

Inoltre, Gravina ha espresso tristezza per la mancanza di comunicazione aperta tra lui e Mancini circa le sue intenzioni di lasciare la squadra. “Roberto non mi ha mai detto che voleva andarsene. È stato un fulmine a ciel sereno,” ha detto Gravina. “Ho sentito parlare di dimissioni per la prima volta dalla moglie, Silvia Fortini, che è il suo avvocato, il giorno prima che arrivasse negli uffici della Federcalcio una pec formale. Considerati i rapporti personali avrei apprezzato di più se Mancini mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi”. Il tutto ruoterebbe attorno alla famosa clausola per l’eventuale mancata qualificazione agli europei: “Ho ricevuto un messaggio l’8 agosto, sempre dal suo avvocato, in cui manifestava il disagio sulla clausola di uscita nel caso non ci fossimo qualificati per l’Europeo – spiega Gravina – Niente altro”.

Il presidente della Figc è amareggiato per “certe cose” dette dall’ex Ct. Per le interviste rilasciate. E stende un velo pietoso sulla possibilità di trattenerlo eliminando la clausola sugli Europei. “Mi chiedo se le ha dette per davvero, perché sa benissimo che le cose sono esattamente contrarie a quanto lui sostiene. Tutti e tre, io, Roberto e Silvia, sappiamo come sono andate”. Gravina nega rivoluzioni nello staff calate dall’altro. Ed è incredulo degli attacchi del Mancio: “Sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti. Non rinnego il rapporto di amicizia con Roberto, che ha sempre dimostrato stile. Spero riveda la sua posizione”.

Il futuro del calcio italiano secondo Gravina

Per quanto riguarda il futuro del calcio italiano, Gravina ha espresso grande fiducia in Spalletti e il suo team. “Si ricomincia ragionando di sistema. Il calcio italiano deve crescere: stadi, vivai, sostenibilità. Sono tante le battaglie da vincere.” Ha anche parlato del legame tra sport e politica, affermando che “è assurdo pensare alla politica fuori dallo sport. La politica merita rispetto, chi invece la usa per i propri interessi non le fa un bel servizio.”

Infine, sulle sue aspirazioni future come presidente federale, Gravina ha risposto: “Manca molto tempo, preferisco concentrarmi sul lavoro che è tanto. Il mio obiettivo per il futuro è contribuire a un calcio migliore. Come e dove non è importante”.