Cronaca

La giudice nella bufera

“La giudice Apostolico non è imparziale. Ora la grazia per Guido Gianni”

Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega: “La sentenza contro il gioielliere firmata dallo stesso giudice delle petizioni contro Salvini”

Iolanda Apostolico Susanna Ceccardi Guido Gianni

Prima i profili Facebook con tanto di condivisione di petizioni contro Matteo Salvini, like alle pagine di Ong e partiti dell’estrema sinistra. Poi il video del 2018 che sembra ritrarla ad un sit-in contro l’allora ministro dell’Interno. E infine la sentenza, firmata da Iolanda Apostolico, con cui il gioielliere Guido Gianni è stato condannato a 13 anni di carcere per essersi difeso da una banda di tre ladri che minacciavano la moglie. Un provvedimento che, alla luce delle recenti notizie, ha sollevato numerosi interrogativi a Susanna Ceccardi, l’eurodeputata della Lega che da tempo sostiene la famiglia di Gianni.

Onorevole, prima la sentenza che ha respinto il trattenimento dei tunisini nel centro di Pozzallo e adesso ne emerge un’altra che farà discutere, visto che riguarda un tema caro al Carroccio: la legittima difesa.
“Sono stata a visitare il carcere Ucciardone a Palermo e ho potuto incontrare Guido Gianni, un gioielliere di Catania che sparò e uccise due rapinatori per difendere la moglie, i clienti, i propri beni. Dal 2008 in poi ha subito una serie di processi fino ad arrivare alla sentenza del 2019 che lo condanna al carcere per omicidio volontario, come se fosse andato a casa di questi banditi apposta per ucciderli. E invece era un evidente caso di legittima difesa”.

Non la pensava così, evidentemente, la Corte che l’ha condannato in primo grado.
“Di quella decisione colpisce proprio il fatto che non sia stata applicata la scriminante per la legittima difesa, che peraltro era stata da poco modificata in modo estensivo. I malviventi avevano puntato una pistola contro la moglie di Gianni, l’avevano minaccia e percossa. E la pistola “giocattolo” dei banditi non aveva il tappino rosso: mi spiega come fa un uomo, in quello stato di turbamento, a percepire se quella pistola è vera o falsa? Incontrando Gianni in carcere sono stata sommersa da una forte commozione perché ho pensato che mio padre e tanti altri padri di famiglia, se si fossero ritrovati in quella situazione, avrebbero forse reagito nella stessa maniera”.

L’ha sorpresa scoprire che a redigere e firmare quel provvedimento fu proprio il giudice Apostolico?
“Io tempo fa avevo letto la sentenza su Guido Gianni, però allora quel nome non mi disse niente. Oggi invece mi dice qualcosa…”.

Cosa?
“Dice che si tratta della stessa giudice che ha scarcerato i quattro migranti dal centro di Pozzallo appellandosi alle norme europee e alla Costituzione, la stessa giudice che in passato condivideva sulle proprie pagine Facebook campagne no border, petizioni per chiedere all’Europa a impiegare tutti i fondi nel trasporto dei migranti dai paesi di origine all’Europa e mozioni di sfiducia al ministro Salvini. Finché si tratta del rilascio di quattro migranti parliamo di un qualcosa di grave, certo. Però mettere in galera un padre di famiglia con quattro figli e una moglie, di oltre 60 anni, incensurato e con problemi di salute, è tutta un’altra cosa”.

Lei pensa sia possibile che anche la decisione sul gioielliere possa essere macchiata da certe convinzioni politiche?
“Io non voglio pensare che quella sentenza fosse una sentenza politica perché qui si parla della libertà di una persona e di una famiglia messa sul lastrico dalle spese legali per i processi. Non lo voglio nemmeno pensare. Ma di certo è quello che si sta chiedendo in queste ore Guido Gianni e penso anche tanti italiani. Alla luce di ciò che sta emergendo, ci domandiamo tutti se quella fosse o meno una sentenza politica. Sarebbe molto grave”.

Si dice che un magistrato è libero di pensare ciò che vuole, perché quando giudica lo fa solo sulla base delle leggi.
“Io spero sia davvero così. Però mi chiedo: la sentenza è del dicembre 2019 e noi pochi mesi prima, il 14 giugno, avevamo approvato la nuova legge proprio sulla legittima difesa. Perché non è stata applicata questa scriminante?”

Alcuni le contesteranno che le sentenze si rispettano.
“Certo, io la rispetto e la sta rispettando anche Guido Gianni che è in carcere. Però in uno stato di diritto, dove i provvedimenti dei giudici vanno eseguiti, è importante anche garantire la terzietà e l’imparzialità dei magistrati. Altrimenti salta tutto. Ora mi chiedo: quel giudice, con quelle posizioni politiche era compatibile col processo?”.

Mi sta dicendo che un giudice deve apparire imparziale oltre che esserlo. Secondo lei Apostolico non lo sta dimostrando?
“Assolutamente no. Quindi adesso penso sia doveroso riaprire il discorso della grazia a Guido Gianni.”

Si spieghi.
“La grazia è già stata chiesta al Presidente della Repubblica che però l’ha negata. Alla luce di quanto sta emergendo, io chiedo che venga riesaminata e che venga concessa almeno una grazia parziale che riduca la pena. Mettano il povero Guido agli arresti domiciliari in modo che possa ricongiungersi con la sua famiglia”.

Giuseppe De Lorenzo, 5 ottobre 2023