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La grana di Conte: assente ai funerali, si arrampica sugli specchi

Il leader del M5S in evidente difficoltà: i suoi lo convincono a non andare alle esequie di Berlusconi. E lui deve giustificarsi

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Giuseppe Conte deve aver capito l’errore. E oggi, il giorno dopo i funerali di Silvio Berlusconi, a cui non ha partecipato preferendo attovagliarsi in un ristorante romano, il leader del M5S striscia le unghie sullo scivoloso specchio cui cerca di arrampicarsi.

L’assenza di Conte si è notata, più di quanto non sia passata del tutto inosservata la presenza discreta di Elly Schlein. In fondo gli ex premier c’erano tutti o quasi: c’era Paolo Gentiloni, che rappresentava pure l’Ue; c’erano Matteo Renzi, Mario Monti e Mario Draghi. Assente Enrico Letta non si sa bene perché, ma senza verve polemica al contrario di Giuseppi che ha invece rivendicato la sua scelta. Perché farlo? Semplice, dicono i retroscena: le accorate condoglianze vergate da Conte poco dopo la notizia della morte del Cav non erano piaciute alla sua base, grillina della prima ora, che di Berlusconi e delle sue Tv ha sempre fatto il nemico pubblico numero uno. Così ha tentato una retromarcia, evitando di presenziare alle esequie di Stato benché la sua indole “istituzionale” forse gli avrebbe suggerito di esserci.

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Così, un po’ per giustificarsi e un po’ per provare a rimediare alla frittata, Conte se ne esce oggi con un lungo post sui social per spiegare la sua posizione. Giuseppi parla di “gratuite ricostruzioni fatte sulla mia scelta di non andare al funerale di Berlusconi”. “Ieri sono rimasto in silenzio perché ho ritenuto inopportuna qualsiasi polemica politica mentre si celebravano le esequie. Il rispetto per la morte e per il dolore che provano familiari e persone che hanno amato Silvio Berlusconi sono sacri e il Movimento 5 Stelle lo ha dimostrato esprimendo, con chiarezza, sincero cordoglio verso chi avverte il vuoto doloroso di questa perdita”.

Tuttavia, la sua assenza per Conte sarebbe una “forma di rispetto” verso il Cav e i suoi familiari oltre che “della storia e dei valori che condivido intimamente con la mia comunità politica, il Movimento 5 Stelle”. Un artifizio retorico, visto che Elly Schlein ha spiegato allo stesso modo la sua presenza ma con motivazioni opposte: ci siamo perché era un uomo di Stato, un ex premier, e essere al funerale non significa condividerne le politiche benché “agli antipodi”. Va bene essere “sobri, franchi” e “coerenti con la propria storia. Ma che male può mai fare presenziare a un funerale?

Conte insomma prova a fare il capopopolo grillino. E lo fa criticando il “meccanismo sincrono e complesso” che ha portato al lutto nazionale, al blocco delle attività d’Aula del Parlamento e “le televisioni pubbliche e private rincorrersi in ricostruzioni agiografiche” che starebbero “spingendo anche molti osservatori stranieri a interrogarsi sui nostri “stili e costumi” democratici”. E intanto scivola sullo specchio.

Franco Lodige, 15 giugno 2023