Le preoccupazioni raccolte dal giornalista del Times paiono ancora poco elaborate, però esprimono un elemento in controtendenza rispetto al sentimento che si poteva cogliere nel mondo degli affari fino a qualche tempo fa: sentimento riassumibile nell’idea che ormai le varie istituzioni sovranazionali, i vari organismi tecnico-giuridici internazionali affiancando globalizzazione, finanziarizzazione e rivoluzione tecnologica, potessero risolvere automaticamente qualsiasi contraddizione si presentasse collaterale ai processi fondamentali. I vari esponenti della finanza americana oggi invece sottolineano l’esigenza di interventi “soggettivi” sostanzialmente possibili solo grazie a sistemi di sovranità popolare che correggano quando necessario le tendenze automatiche in atto. Certe risposte riprese dal Times paiono un po’ retoriche, certe altre di tipo socialistico per quanto criticabili sono inevitabili quando si apre uno spazio alle scelte soggettive, comunque resta il fatto rilevante che si apra un dibattito sul carattere “soggettivo” delle scelte da assumere.