La grande sconfitta dell’ideologia woke: Disney molla l’inclusività

Il Ceo dell’azienda Bob Iger stigmatizza il flop della linea iper-corretta: “Dobbiamo concentrarci sull’intrattenimento, non sui messaggi”

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disney flop

L’incursione della Disney nell’attivismo politico non ha portato risultati dal punto di vista degli affari. Anzi. Gli ultimi film usciti in sala hanno deluso le attese e si teme un 2024 caratterizzato da fallimenti clamorosi. Impossibile non notare il totale disallineamento tra il colosso del cinema e i giusti e le preferenze dei consumatori. In altri termini, i riflettori sono accesi sull’agenda woke/Lgbt della compagnia, stroncata senza mezzi termini anche dal ceo Bob Iger.

Ospite al DealBook Summit del New York Times, Iger ha incolpato i creatori della Disney per aver perso di vista quello che dovrebbe essere il loro lavoro principale. “Dobbiamo concentrarci sull’intrattenimento, non sui messaggi”, il suo j’accuse. Per mr Disney, le storie intrise di “messaggi positivi per il mondo” possono anche essere fantastiche, ma non dovrebbero essere imposte al pubblico.

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La tendenza iper-progressista è un male e anche Iger ha dovuto fare i conti con la realtà. In altri termini, i fallimenti della Disney sono da ricondurre alla furia ultra-inclusiva che sta animando numerose realtà a stelle e strisce. I risultati sono lapalissiani: 1 miliardo di dollari in fumo nel 2023. Anzichè fornire intrattenimento adatto a tutte le età, i creatori della Disney hanno puntato tutto sul soddisfare determinate comunità. Basti pensare al recente “The Marvels”, in cui la narrazione è stata sacrificata per la promozione di determinati obiettivi sociali.

Guardando gli ultimi film Disney, la promozione di sesso e razze diverse sembra aver soppiantato la qualità. Insomma, meglio avere il benestare della galassia omosessuale che fare sognare il pubblico con una bella storia. Ciò che è certo è che il fondatore dello studio, Walt Disney, non riconoscerebbe questa versione della sua azienda. Disney divenne sinonimo di valori familiari con il suo primo successo, il musical animato del 1937 “Biancaneve e i sette nani”. Nel remake live action atteso nelle sale nel 2024, la classica fiaba viene stravolta con un’attrice di origini latine che se ne sbatte del principe azzurro e dichiara guerra al patriarcato. Che brutta fine.

Massimo Balsamo, 5 dicembre 2023

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