I russi hanno negoziato per anni, ma inutilmente, l’autonomia delle zone del Donbass e il riconoscimento della Crimea come russa dopo il referendum (96% a favore della Russia). Ora hanno come obiettivo quello di riprendere zone nel sud e nell’est che sono più estese, ma sempre di lingua russa. Il fatto che dalla parte ucraina ci sia una polizia, un esercito e milizie nazionaliste in molti casi anche fanaticamente nazionaliste, ha fatto sì che la popolazione di quei territori non voglia essere oppressa dagli ucraini. Ci sono molte notizie che i nostri media non riportano di rapimenti, torture e assassini da parte di ultranazionalisti ucraini nei confronti di tutti quelli sospettati di simpatie russe. Non sono “nazisti” nel senso nazionalsocialista, ma prendono donne e bambini come ostaggi a Mariupol e ammazzano gli oppositori e i sospetti filorussi, per poi usare la popolarità mediatica di Zelensky in occidente e attribuire gli omicidi ai russi, come Toni Capuozzo ha documentato su questo stesso sito.
Questa settimana, ad esempio, un noto giornalista indipendente cileno che faceva reportage da Karkhov sul lato ucraino, Gonzalo Lira, è stato rapito e si teme che i nazionalisti lo abbiano ucciso. Parliamo di personaggi che hanno descritto come l’Isis sia un modello che si può seguire con i suoi video di uccisioni per l’efficacia mediatica. Gonzalo Lira aveva documentato i casi di personaggi di opposizione rapiti e uccisi in Ucraina e solo pochi giorni fa avvertiva che poteva succede a lui
L’Ucraina oggi è un paese di fatto sotto una dittatura spietata e sul suo territorio operano movimenti ultranazionalisti che terrorizzano oppositori interni e popolazioni di lingua russa, che vorrebbero liberarsi dall’oppressione. I russi come popolo sono uniti dietro a Putin, a questo ha anche contribuito il modo in cui prigionieri russi sono stati massacrati (e Zelensky non ha smentito i video di queste violenze).
La Russia ha ora iniziato la “vera” guerra, con uso di bombardieri, aviazione e missili per circondare l’esercito e milizie ucraine schierate a est. Finora per loro si trattava di una “operazione speciale” limitata, come quelle che fanno Turchia e Israele o gli Usain Medio Oriente. Contrariamente alla propaganda Nato che vuole incoraggiare gli ucraini a combattere e ai discorsi sempre più deliranti di Zelensy, la Russia è avviata a sconfiggere militarmente gli ucraini. L’esito probabile sarà uno smembramento di un 20% circa dell’Ucraina, delle zone a sud ed est delle mappe viste sopra.
Tutto questo rappresenta una enorme tragedia umana, tanto più che questo bagno di sangue poteva essere evitato, con una trattativa seria. E invece Nato, Usa e Ue hanno soffiato sul fuoco e ora il fuoco si spegnerà solo quando militarmente Putin – costi quello che costi – avrà raggiunto l’obiettivo. I russi combattono per i russi. L’idea che noi dobbiamo entrare in guerra per “difendere la libertà” in Europa è solo una invenzione a scopo di propaganda.