“Adesso basta, prima il Nord”, invocano non pochi leghisti delusi dal risultato elettorale del salvinismo. Ma siamo sicuri che una simile pezza non sia peggio del buco?
All’inizio, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, la parola d’ordine della Lega fu “secessione”. E su quello slogan Umberto Bossi costruì la sua ascesa. Poi venne l’abbraccio con Silvio Berlusconi, che intuì le potenzialità di quel bizzarro movimento e lo portò al governo, nel cuore di Roma Ladrona.
La parola “secessione” in breve fu sostituita da una più moderata e tranquillizzante “autonomia”. Sono passati trent’anni e lì ancora siamo. Nel senso che lo slogan è lo stesso, ma non ha sortito un granché di risultati…
Continua ascoltando il podcast di Alessandro Sallusti del 4 ottobre 2022