Commenti all'articolo La lezione di Martino che non bisogna dimenticare
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12 Commenti
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Emanuele
30 Novembre 2022, 23:07 23:07
Ripropongo il mio conto della serva:
Impiegati pubb. Amm.: 3.200.000
Impiegati partecipate statali: 900.000
Percettori reddito di cittad.: 1.500.000
Pensionati: 17.000.000
Tot 22.600.000
Lavoratori settore privato: 14.800.000
Se la maggioranza dei cittadini sono stipendiati e sussidiati dallo stato, potrà mai vincere le elezioni un vero partito liberale? Anzi lo stato diventerà sempre più predominante, finendo per mangiare i suoi stessi figli.
Mi spiace, inutile scrivere libri e fare citazioni: è una battaglia persa in partenza.
Davide V8
29 Novembre 2022, 21:30 21:30
Ditelo a Becchi e a tutti quelli che pensano che aiuti ed aiutini, magari in deficit, siano positivi: 110, piani quinquennali europei vari, e quant’altro, per stare nel presente.
Le parole di Martino sono la dimostrazione lampante che le cose non funzionino come tali soggetti affermano.
Benissimo che Porro le riporti, ma è fondamentale che ci si addentri meglio nei motivi: deve essere chiaro che l'”economia” mainstream che insegnano nelle università è sbagliata, è una porcata scollegata dalla realtà che giustifica questo scempio.
Le questioni di base sono semplici ed alla portata di tutti.
Tizy
29 Novembre 2022, 18:36 18:36
Non è lo stato in se da arginare, ma la politica partitica assistenzialista, di ogni genere e colore, fatta al solo fine di procacciare voti, che ha fatto scadere lo “Stato” da insostituibile ente di servizio ai cittadini a ciò che è ridotto in questo paese, unitamente al suo mostruoso debito pubblico. Poiché non si può prescindere dallo “Stato” e dai partiti, non nutro buone speranze per il futuro.
Giancarlo 2021
29 Novembre 2022, 16:31 16:31
Tutto bello, tutto giusto, tutto perfetto, tutto magnifico. Fatta l` economia adesso facciamo gli Italiani. Ed è qui che arriva il bello.
massimo
29 Novembre 2022, 16:20 16:20
Piu’ si continua a dire e a sperare che ci sia meno Stato e piu’ invece, abbiamo lo Stato tra le scatole…come mai? Forse perche’ a piu’ di qualcuno piacciono tanto i sussidi, le, mancette, i bonus di mamma-stato erogati con i soldi di tutti? Difficile che l’ autonomia differenziata delle regioni possa vedere la luce: non qui, non in Italia, non con 2700 miliardi di euro di debito. Probabilmente i politici non la vogliono davvvero, sara’ l’ ennesima bandierina da campagna elettorale. Poi, la zia cattiva, la UE, ci dira’ che non si puo’ fare…Pero’ ci spero.
Fabi0
29 Novembre 2022, 16:15 16:15
La cosa sconfortante é che quel discorso é di 35 anni fa, e da allora le cose non sono neanche lontanamente migliorate, ma anzi molto peggiorate.
Spesa pubblica esplosa, debito esploso, assistenzialismo al sud sempre peggio, tasse sempre più alte “Rivoluzione liberale” desaparecida. Sempre più Stato, sempre meno libertà.
Giusto per dire, notizia di oggi, altro 1 miliardo dato agli statali. E questi sono di destra…
Ripropongo il mio conto della serva:
Impiegati pubb. Amm.: 3.200.000
Impiegati partecipate statali: 900.000
Percettori reddito di cittad.: 1.500.000
Pensionati: 17.000.000
Tot 22.600.000
Lavoratori settore privato: 14.800.000
Se la maggioranza dei cittadini sono stipendiati e sussidiati dallo stato, potrà mai vincere le elezioni un vero partito liberale? Anzi lo stato diventerà sempre più predominante, finendo per mangiare i suoi stessi figli.
Mi spiace, inutile scrivere libri e fare citazioni: è una battaglia persa in partenza.
Ditelo a Becchi e a tutti quelli che pensano che aiuti ed aiutini, magari in deficit, siano positivi: 110, piani quinquennali europei vari, e quant’altro, per stare nel presente.
Le parole di Martino sono la dimostrazione lampante che le cose non funzionino come tali soggetti affermano.
Benissimo che Porro le riporti, ma è fondamentale che ci si addentri meglio nei motivi: deve essere chiaro che l'”economia” mainstream che insegnano nelle università è sbagliata, è una porcata scollegata dalla realtà che giustifica questo scempio.
Le questioni di base sono semplici ed alla portata di tutti.
Non è lo stato in se da arginare, ma la politica partitica assistenzialista, di ogni genere e colore, fatta al solo fine di procacciare voti, che ha fatto scadere lo “Stato” da insostituibile ente di servizio ai cittadini a ciò che è ridotto in questo paese, unitamente al suo mostruoso debito pubblico. Poiché non si può prescindere dallo “Stato” e dai partiti, non nutro buone speranze per il futuro.
Tutto bello, tutto giusto, tutto perfetto, tutto magnifico. Fatta l` economia adesso facciamo gli Italiani. Ed è qui che arriva il bello.
Piu’ si continua a dire e a sperare che ci sia meno Stato e piu’ invece, abbiamo lo Stato tra le scatole…come mai? Forse perche’ a piu’ di qualcuno piacciono tanto i sussidi, le, mancette, i bonus di mamma-stato erogati con i soldi di tutti? Difficile che l’ autonomia differenziata delle regioni possa vedere la luce: non qui, non in Italia, non con 2700 miliardi di euro di debito. Probabilmente i politici non la vogliono davvvero, sara’ l’ ennesima bandierina da campagna elettorale. Poi, la zia cattiva, la UE, ci dira’ che non si puo’ fare…Pero’ ci spero.
La cosa sconfortante é che quel discorso é di 35 anni fa, e da allora le cose non sono neanche lontanamente migliorate, ma anzi molto peggiorate.
Spesa pubblica esplosa, debito esploso, assistenzialismo al sud sempre peggio, tasse sempre più alte “Rivoluzione liberale” desaparecida. Sempre più Stato, sempre meno libertà.
Giusto per dire, notizia di oggi, altro 1 miliardo dato agli statali. E questi sono di destra…