Commenti all'articolo La lezione dimenticata di Pasolini contro gli antifascisti
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10 Commenti
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rocco
16 Maggio 2019, 20:02 20:02
in effetti Pasolini rappresenta il tipico intellettuale sinistrato: contrario a tutto a prescindere pur di mettersi in luce come primatista della contestazione.
Di fatti ululava contro il consumismo, ma andava in giro con una Alfa Romeo GT 2000, non certo un’automobile proletaria.
A sentire il consiglio di Porro, ho comprato il libretto “Il fascismo degli antifascisti”, non l’ho neanche finito di leggere, fermandomi al primo capitolo; la solita narrazione lagnosa e stucchevole tipica di certa letteratura intellettualoide pesante ed illegibile. Quel tipo di narrazione emozionale triste e tetra che non dice niente pur colorandosi di intensi e profondi ragionamenti ; il peggior film di Totò (che in “Gli onorevoli” descrive alla perfezione lo stato dell’arte politica dell’intellettualismo comunista, il compagno Fallopponi è la caricatura perfetta) è stato propio “Uccellacci uccellini”, e come tutti i pessimi film amati dalla critica e disprezzati dal pubblico.
5€ buttati! Sarebbe stato meglio comprare 2 kg di pane; ma non me la prendo con Porro per il pessimo acquisto, bisogna sempre conoscere per giudicare e dopo aver letto quel poco, posso giudicare Pasolini come un intellettuale da palingenetico obiterazione che si interfutura nell’antromorfismo cosmico e nell’autocoscienza dell’io universale.
Molto meglio gli avventori del bar che dopo un bicchier di vino sono più genuini :)
Valter
16 Maggio 2019, 14:59 14:59
L’ antifascismo senza fascismo non costa nulla, è un vezzo low cost che anche in assenza di talento ti consente di avere visibilità. Insomma roba da influencer politically correct, ma con la presunzione di essere un intellettuale.
rocco
16 Maggio 2019, 12:11 12:11
eh no, dott. Porro da antifascista non mi va di essere accomunato a quella banda di bipolari che si definiscono “antifascisti”. Traggo spunto da Pasolini per dire che fece un film ambientato a Matera (oggi capitale della cultura nonchè patrimonio UNESCO) e ieri definita da Togliatti “vergogna d’Italia” per le misere condizioni in cui i contadini vivevano in grotte di tufo umide in un unico ambiente insieme a capre, maiali e galline. Scelse Matera non per la bellezza dei luoghi, ma per l’aria di povertà che emanava (nelle intenzioni lo voleva ambientare in Palestina, ma Matera era più povera di Betlemme!); si, perchè per questi intellettuali che si arrogano il diritto di essere l’aristocrazia del pensiero, i custodi della sapienza, gli educatori del popolo ignorante, i tutori della morale e dell’etica, piace descrivere la povertà, la miseria ed il disagio. Descrivere, appunto, senza di essa non avrebbero ragione di esistere; così come non avrebbero ragione di esistere quegli intellettuali “antifascisti” che si credono di essere i maggiori esperti di malavita organizzata o di migrazioni e ne hanno fatto un mito ed un esempio con la scusa di far conoscere queste realtà. Senza lo sfruttamento delle miserie altrui, non avrebbero ragione di esistere detti intellettuali; tanto esistono in quanto esitono le cose di cui scrivono e da quei scritti traggono il… Leggi il resto »
Emanuele
16 Maggio 2019, 10:52 10:52
Erano anni (e ne ho 30!) che aspettavo l’emersione plateale delle contraddizioni di certa sinistra. Ora basta evidenziarle sotto forma di domanda e la risposta che si ottiene è il cortocircuito mentale del interlocutore. Chi non ha voglia, o interesse, a mettersi in discussione si chiude dentro una stanza. Così facendo imbocca la strada più breve per morire (intellettualmente) asfissiato. Ecco perché eviterei di dargli ossigeno parlandone.
in effetti Pasolini rappresenta il tipico intellettuale sinistrato: contrario a tutto a prescindere pur di mettersi in luce come primatista della contestazione.
Di fatti ululava contro il consumismo, ma andava in giro con una Alfa Romeo GT 2000, non certo un’automobile proletaria.
A sentire il consiglio di Porro, ho comprato il libretto “Il fascismo degli antifascisti”, non l’ho neanche finito di leggere, fermandomi al primo capitolo; la solita narrazione lagnosa e stucchevole tipica di certa letteratura intellettualoide pesante ed illegibile. Quel tipo di narrazione emozionale triste e tetra che non dice niente pur colorandosi di intensi e profondi ragionamenti ; il peggior film di Totò (che in “Gli onorevoli” descrive alla perfezione lo stato dell’arte politica dell’intellettualismo comunista, il compagno Fallopponi è la caricatura perfetta) è stato propio “Uccellacci uccellini”, e come tutti i pessimi film amati dalla critica e disprezzati dal pubblico.
5€ buttati! Sarebbe stato meglio comprare 2 kg di pane; ma non me la prendo con Porro per il pessimo acquisto, bisogna sempre conoscere per giudicare e dopo aver letto quel poco, posso giudicare Pasolini come un intellettuale da palingenetico obiterazione che si interfutura nell’antromorfismo cosmico e nell’autocoscienza dell’io universale.
Molto meglio gli avventori del bar che dopo un bicchier di vino sono più genuini :)
L’ antifascismo senza fascismo non costa nulla, è un vezzo low cost che anche in assenza di talento ti consente di avere visibilità. Insomma roba da influencer politically correct, ma con la presunzione di essere un intellettuale.
eh no, dott. Porro da antifascista non mi va di essere accomunato a quella banda di bipolari che si definiscono “antifascisti”. Traggo spunto da Pasolini per dire che fece un film ambientato a Matera (oggi capitale della cultura nonchè patrimonio UNESCO) e ieri definita da Togliatti “vergogna d’Italia” per le misere condizioni in cui i contadini vivevano in grotte di tufo umide in un unico ambiente insieme a capre, maiali e galline. Scelse Matera non per la bellezza dei luoghi, ma per l’aria di povertà che emanava (nelle intenzioni lo voleva ambientare in Palestina, ma Matera era più povera di Betlemme!); si, perchè per questi intellettuali che si arrogano il diritto di essere l’aristocrazia del pensiero, i custodi della sapienza, gli educatori del popolo ignorante, i tutori della morale e dell’etica, piace descrivere la povertà, la miseria ed il disagio. Descrivere, appunto, senza di essa non avrebbero ragione di esistere; così come non avrebbero ragione di esistere quegli intellettuali “antifascisti” che si credono di essere i maggiori esperti di malavita organizzata o di migrazioni e ne hanno fatto un mito ed un esempio con la scusa di far conoscere queste realtà. Senza lo sfruttamento delle miserie altrui, non avrebbero ragione di esistere detti intellettuali; tanto esistono in quanto esitono le cose di cui scrivono e da quei scritti traggono il… Leggi il resto »
Erano anni (e ne ho 30!) che aspettavo l’emersione plateale delle contraddizioni di certa sinistra. Ora basta evidenziarle sotto forma di domanda e la risposta che si ottiene è il cortocircuito mentale del interlocutore. Chi non ha voglia, o interesse, a mettersi in discussione si chiude dentro una stanza. Così facendo imbocca la strada più breve per morire (intellettualmente) asfissiato. Ecco perché eviterei di dargli ossigeno parlandone.