Zanzara tigre

“La lingua non si stupra”. Cruciani distrugge il femminile sovraesteso

L’editoriale del conduttore della Zanzara: dai cortei pro-Pal alla deriva woke sul linguaggio

Zanzara 25 maggio 2024

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato diversi temi tra cui i recenti cortei filo palestinesi, l’impegno istituzionale del rettore dell’Università di Trento e la questione della lingua e del genere. In particolare, il conduttore di Radio24 ha raccontato la sua esperienza personale durante i cortei: “Ho assistito a cortei filo palestinesi in cui c’era un coretto che mi ha entusiasmato. Faceva così «Governo Meloni, Governo dei padroni, Governo Crosetto, Governo con l’elmetto, Governo Salvini, Governo di assassini». Volevo dire ‘siete dei totali imbecilli’ ma non ho avuto il coraggio di farlo.”

Passando poi a parlare del rettore dell’Università di Trento, ha espresso forti critiche: “Il rettore dell’Università di Trento è una bravissima persona, un’ottima persona che però nelle ultime settimane si è inventata una cosa che io ripeto, è una puttanata sesquipedale: il femminile sovraesteso.” Ha poi aggiunto: “Perché devo chiamare un maschio col nome femminile? Perché il rettore lo devo chiamare rettrice? Perché il decano lo devo chiamare la decana? Perché il professore lo devo chiamare la professoressa? Dicono loro perché gli uomini sono troppi e chi se ne frega? Mettete più donne! Il linguaggio non si stupra! Il linguaggio non si stupra!”

Rivolgendosi poi al direttore del Sole 24 ore, Fabio Tamburini, Cruciani ha detto: “sarà d’accordo almeno su questo direttore.” Alla risposta di Tamburini, “Io metto una condizione di carattere fondamentale e cioè che a me direttrice non mi deve chiamare nessuno. Non chiamatemi direttrice perché sennò vi espello dalla piazza!” Cruciani ha commentato: “Sei un uomo, direttore. Per forza!”

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