Mi diverte molto, o almeno si fa per dire, tutta quella storia su cui il mio straordinario collega Formigli fece servizi su servizi a tre giorni dalle elezioni amministrative di Milano del 2021. Ho letto delle sue interviste sul Corriere della Sera dove dice che io sarei inginocchiato alla Meloni. Allora mi chiedo: se io sono inginocchiato alla Meloni, lui a chi è inginocchiato? È inginocchiato a Fanpage e al giustizialismo di Fanpage. Io sarò pure inginocchiato alla Meloni, ma lui ha fatto un servizio, casualmente tre giorni prima delle elezioni amministrative, raccontando della lobby nera di fascisti a Milano. Non me la prendo con Fanpage che ha fatto questa roba, me la prendo con Formigli e gli chiedo: se io sono inginocchiato, tu che cosa sei? Sì, perché dopo tre anni persino il Gip ha archiviato quelle suggestioni orrende costruite in quella televisione.
Io mi sento tranquillissimo perché so di non essere inginocchiato per nessuno e perché, dopo che faccio qualche casino, chiedo scusa se sbaglio. Io vorrei sentire le scuse nei confronti di Carlo Fidanza, di Roberto Longhi e di tutti quelli che sono stati descritti da quella televisione come dei mostri. Obiettivamente la storia del trolley pieno di soldi raccontata tre giorni prima delle elezioni è una grande suggestione e in quel momento aveva un peso. Penso ci possa arrivare anche un giornalista d’inchiesta serio come Formigli.
Il punto è che può succedere di prendere qualche granchio: ognuno di noi può fare una cazzata, ma mi aspetto che almeno la si riconosca e non si stia lì sul piedistallo a spiegare che tutti gli altri sono inginocchiati mentre lui è quello che fa le inchieste di ‘sta ceppa.
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro dell’8 febbraio
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