In una recente comunicazione ufficiale, la Regione Lombardia contesta le affermazioni pubbliche del noto cantante italiano Fedez, marito della celebre Chiara Ferragni. L’intervento è volto a correggere il video del cantante che, per difendere la moglie, aveva attaccato Giorgia Meloni colpevole di aver biasimato gli influencer dal palco di Atreju.
In un acceso intervento social, il rapper aveva dichiarato: “Durante la pandemia, io e mia moglie abbiamo fatto una raccolta fondi di 4 milioni di euro e abbiamo costruito una terapia intensiva da 150 posti letto in 10 giorni che ha permesso di salvare vite seduta stante. Al governo e alla Regione Lombardia sono serviti 10 milioni di euro per costruirne una dopo mesi, per curare forse un terzo, un quarto, un decimo delle persone curate da noi”. Queste affermazioni, a detta della Regione Lombardia, sono “dichiarazioni imprecise e fuorvianti”.
Regione Lombardia ha riferito che i numeri forniti da Fedez andavano corretti: “I posti letto di terapia intensiva che sono stati ricavati nella struttura realizzata grazie alle donazioni raccolte da Fedez e Chiara Ferragni erano 14 e non 150. All’ospedale in Fiera, invece, grazie alle donazioni di oltre 6mila privati si è potuto realizzare un vero reparto di terapia intensiva con 157 posti letto”, si legge nel comunicato.
Non solo, Regione Lombardia ha anche rinfacciato al rapper la confusione sui tempi di entrata in funzione delle due strutture: “Anche sui tempi di entrata in funzione delle due strutture, occorre ricordare che dal primo paziente ricoverato nella tensostruttura del San Raffaele, il 23 marzo 2020, a quello ricoverato in Fiera, il 6 aprile 2020, sono trascorsi solo 14 giorni”.
Questa “precisazione” era a parere delle autorità “doverosa da parte di Regione Lombardia per ringraziare ancora una volta i 6.000 donatori dell’Ospedale in Fiera che, con la loro grande sensibilità, hanno permesso di curare e salvare la vita a centinaia di malati”. Regione Lombardia ha concluso il suo intervento con un chiaro monito: “Questo episodio di generosità non deve rischiare di essere ‘svalutato’ da dichiarazioni imprecise e fuorvianti, che poco c’entrano con i gesti di solidarietà che tanti lombardi hanno manifestato durante la pandemia”.
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