La ministra spagnola ignora ma giudica. Perché non può farci la morale sull’aborto

Non sa nulla dell’argomento, ma straparla: il capolavoro al contrario di Ana Redondo, espressione di una sinistra solo chiacchiere e ideologia

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meloni redondo abortio

L’ignoranza è una brutta bestia, lo sappiamo. Eppure c’è qualcuno convinto che parlare a sproposito sia da preferire al silenzio. Voglia di visibilità, voglia di qualche like, motivazioni ignote. Di tanto in tanto qualche solone straniero si prende la briga di mettere il becco sulla politica italiana, certo di poter straparlare con l’appoggio della sinistra. Il caso dell’ex premier francese Borne è noto, quella che voleva controllare lo stato della democrazia in Italia, finita trombata insieme al suo governo. L’ultimo fenomeno rosso è arrivato dalla Spagna, dal governo del socialista Sanchez, disposto a trattare amnistie e pentole in acciaio inox pur di tenere la poltrona: parliamo di Ana Redondo, ministra per l’Uguaglianza di Madrid, che s’è permessa di giudicare la linea di Roma sull’aborto.

“Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini”: questa la sparata su Twitter della ministra spagnola a proposito di una notizia sui piani del governo italiano riguardanti il coinvolgimento nei consultori di realtà del terzo settore che sostengono la maternità. Una castroneria totale, lo zenit del cattivo gusto. Ma il governo italiano non è rimasto a guardare, deciso a fare prevalere il buonsenso e la verità.

“Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”, ha spiegato premier Giorgia Meloni all’Ansa. Gioco, partita, incontro. Ma la stupidaggine espressa dalla Redondo ha mandato su tutte le furie anche la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella: “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull’aborto in vigore da 46 anni. Leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al Parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa”.

Insomma, la Redondo è stata zittita e speriamo per lei che non continui il botta e risposta per evitare nuove figuracce. Invece consigliamo alla ministra rossa di pensare ai problemi di casa sua. Il furioso iper-progressismo di sinistra ha portato una serie di storture incredibili, con Madrid capitale della religione woke. Emblematica la ley trans, che consente a tutti gli spagnoli di cambiare sesso all’anagrafe senza obbligo di attestazione medica e terapia ormonale. In altri termini, è sufficiente un’auto-dichiarazione. Ma mica è tutto. Pensiamo a chi c’era prima della Redondo, ossia a Irene Montero.

Nel settembre del 2022, l’ex ministra di Sanchez aveva praticamente giustificato la pederastia in un discorso agghiacciante in audizione alla Camera: “Parlare di educazione sessuale è un diritto dei bambini e delle bambine, indipendentemente dalle famiglie, tutti hanno diritto di conoscere il proprio corpo, di sapere che nessun adulto può toccare il loro corpo se loro stessi non vogliono e di sapere che questa è una forma di violenza. I bambini hanno il diritto di conoscere che possono amare o avere relazioni sessuali con chi gli pare e piace, purché basate sul consenso e questi sono diritti che devono essere riconosciuti solo che a voi (riferita al PP e a Vox ndr) non piacciono i diritti: riconoscetelo, a voi piacciono altri modelli di società che non si basano sui diritti”. Chi sostiene simili follie può permettersi di fare la morale a qualcun altro? Soprattutto senza informarsi? A voi il giudizio.

Massimo Balsamo, 18 aprile 2024

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