L’8 luglio 2023 nelle Alpi di Alta Provenza scompare un bimbo di due anni, Émile Soleil. Il bambino era stato visto l’ultima volta mentre camminava lungo una strada vicino a casa a Le Vernet. Era ospite dei nonni materni durante le vacanze estive e sua madre e suo padre non erano nel villaggio quando è scomparso.
Immediate le ricerche ma per quasi nove mesi di lui nessuna traccia. Sembra svanito nel nulla. Il caso, iniziato come un’indagine su una persona scomparsa, si è presto trasformato in un’indagine penale per un possibile rapimento, sebbene la polizia non abbia escluso l’ipotesi di omicidio, incidente o caduta.
Sabato 30 marzo 2024, un escursionista scopre delle ossa, tra cui un cranio, nel bosco non lontano dal villaggio. Gli esami forensi dimostrano da subito che appartengono al bimbo. Secondo i media francesi, la causa della morte di Emile resta inspiegabile. Ma da subito quello che viene notato è il silenzio stampa della famiglia del piccolo.
La famiglia del piccolo Émile è stata sempre molto discreta sin dalla sua scomparsa. I nonni non hanno comunicato fino al giorno del funerale del nipote, l’8 febbraio scorso, dopo 19 mesi di indagini. Molto cattolici e credenti, rilasciano una dichiarazione proprio quel giorno: “Il tempo del silenzio deve cedere il passo a quello della verità. Non possiamo più vivere senza risposte. Le risorse legali sono state dispiegate, le indagini sono state svolte, e tuttavia non sappiamo ancora cosa sia successo a Émile dalla sua scomparsa”.
Martedì 25 marzo il colpo di scena: Anne e Philippe Vedovini, i nonni di Émile, vengono arrestati. Insieme ai loro due figli (zio e zia di Émile). L’accusa è violenta e scioccante: omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Philippe Vedovini era già conosciuto dalle forze dell’ordine che lo tenevano d’occhio da tempo. Fisioterapista di professione, sognava di diventare prete. Negli anni ’90 fa il capo scout in un collegio di Riaumont nel Nord della Francia. E proprio in quella comunità vengono aperte indagini riguardanti stupri, aggressioni sessuali e abusi su giovani studenti. Vedovini è stato citato in giudizio come testimone assistito (una via di mezzo tra testimone oculare e imputato) in un processo per aggressioni sessuali su un minore di 15 anni. Era conosciuto per i suoi metodi di insegnamento violenti e rigorosi. Metodi conosciuti ed applicati poi ai suoi dieci figli e anche al nipote.
Tutta la famiglia Vedovini era molto conosciuta nel villaggio di 25 anime dove era scomparso Émile e in tanti si chiedono, ora più che mai, il perché di una morte così misteriosa e assurda.
Cristina de Palma, 29 marzo 2025
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