Non ce la sentiamo, per questo, di colpevolizzare una seconda volta un’impresa che è un’eccellenza meridionale, la quale non può che tutelare gli interessi propri e dei suoi dipendenti. Ce la prendiamo con gli intellettuali, come chi, in tutti questi anni, doveva assumersi sulle spalle il peso di dare una coscienza storica ad un popolo che non vuole averla. E di fargli amare interiormente, e non solo retoricamente, quei valori di libertà a cui è un dovere richiamarsi sempre e comunque, ma con sincerità e intelligenza.
Corrado Ocone, 7 gennaio 2021