La morte di al Baghdadi spazza via anche il cretino anti-trumpiano

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Con la morte dell’islamista Baghdadi, cioè il capo dell’Isis, dovrebbe essere scomparso anche quello che, parafrasando Fruttero e Lucentini, chiamiamo il “cretino anti trumpiano”. (Cat) Per anni, il Cat ci ha ripetuto che con Donald Trump alla Casa Bianca il mondo è meno sicuro: vuoi mettere rispetto ai bei tempi di Obama e Hillary, che avevano incendiato il Medio Oriente per poi non fare nulla? Per anni il Cat ha pianto e urlato contro l’ “isolazionismo” di Trump e il suo rigetto del multilateralismo. Più di recente, infine, il disimpegno Usa nella Siria settentrionale è stato dipinto da tutti, ma proprio da tutti, come il “tradimento dei curdi”.

Ebbene, la giornata di oggi ci dimostra che il Cat aveva torto. Il mondo oggi certo non è sicuro, ma l’America di Trump è impegnata a rimediare ai disastri compiuti dalle amministrazioni Obama e anche da quella Bush jr: sono loro che avevano, direttamente e indirettamente, contribuito a far crescere Al Qaada e Isis, a cui invece Trump ha inferto un colpo importante, anche se probabilmente non finale.

Il Cat aveva torto anche a criticare l’unilateralismo trumpiano, perché oggi questo metodo è molto più efficace rispetto al coinvolgimento di organizzazioni multinazionali che mai nulla di buono hanno combinato (Onu) o che sono pesantemente invecchiate (vedi Nato). L’azione contro Baghdadi, con il supporto di Russia, di Turchia, di Iraq, più volte ringraziati oggi da Trump, i “nemici” dell’America secondo la vecchia logica multilaterialista, è la dimostrazione di questo metodo. Così come l’idea che Trump avesse tradito i curdi, ripetuta a pieni polmoni dal Cat per giorni, è smontata dal fatto che anche loro hanno partecipato all’operazione. E che Trump intende gestire il Medio Oriente in accordo con Turchia e Russia, abbandonando l’idea folle di Bush jr. e di Obama di poterlo fare da solo.

“Vogliamo portare i nostri soldati a casa, non vogliamo che gli americani paghino le guerre in tutte le parti del mondo, nello stesso tempo vogliamo assicurare la sicurezza mondiale“, ha detto oggi Trump in conferenza stampa: dottrina Donald. Avrà capito il Cat? A prima vista non tanto.

Per diverse ore il New York times ha continuato a scrivere dell’anonimato dell’uomo ucciso, quando tutti i siti del mondo riportavano la notizia della morte di Baghdadi. Le Monde, imbarazzatissimo, ha cercato il più possibile di tenere nascosta la vicenda. Il più comico, però, è il giornale dei progressisti israeliani (parlandone da vivi) Haaretz che ancora nel momento in cui scriviamo titola: è una vittoria “simbolica” ma che non “cancella il danno fatto in Siria”. Se queste sono le coordinate mentali degli avversari di Trump il prossimo anno, il presidente non farà fatica a convincere, di nuovo, gli americani.

Marco Gervasoni, 27 ottobre 2019

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