Guerra in Medio Oriente

La morte o la fuga: ecco i termini della resa dati ad Hamas

Un volo segreto decollato da Tel Aviv è atterrato a Doha nel Qatar. Israele detta le condizioni per la resa incondizionata di Gaza

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palestina israele soldati

In un momento come quello attuale che vede le forze israeliane avanzare nella striscia di Gaza con la ferma intenzione di chiudere i conti con i terroristi di Hamas e si sentono le sirene di allarme suonare a fasi alterne e in ogni angolo dello Stato Ebraico bersagliato dai missili di fabbricazione iraniana, le poche notizie vere sono sommerse da quelle false o, peggio ancora, inventate da chi in un momento come quello attuale si inventa tuttologo.

Soggetti che scrivono sui giornali o parlano in televisione senza avere un minimo di conoscenza del Medioriente e delle mentalità dei popoli che vivono in questo tormentato angolo di mondo.

Ricordate la storia dello scorpione e della rana? Ecco, qui siamo in Medioriente. Questi soggetti, non ci sono ormai più dubbi, riescono sempre, mistero della fede, a trovare spazio sui giornali e nelle televisioni dove, con l’aria di chi la sa lunga anche se non sa niente, crea solo ulteriore confusione in un momento in cui invece sarebbe necessario, ma lo so è un’utopia, un minimo di ordine e verità oltre i limiti ideologici.

Siccome però sono un povero illuso non posso far altro che continuare a dare notizie vere e certificate, proprio quelle che, anche se sono importanti, non leggerete da nessuna parte.

Due sere fa è passata fra le maglie della censura una voce che dava per certo il volo di un aereo Cessna privato che, partito da Tel Aviv ha volato sull’Arabia Saudita prima di atterrare a Doha nel Qatar.

Dopo alcune ore lo stesso aereo è tornato a destinazione seguendo la stessa rotta ma in senso inverso.

Inizialmente si era pensato che a bordo ci fossero dirigenti del ministero degli Esteri che tramite i qatarioti andavano a trattare la liberazione degli ostaggi e dei sequestrati con i vertici di Hamas, ma questa ipotesi è stata poi smentita da un’ulteriore rivelazione, non confermata, che a bordo di quell’aereo ci fosse addirittura David Barnea, il direttore del Mossad, con i suoi collaboratori più stretti.

Il Memuneh, questo è il nome del capo del Mossad, si è incontrato con alti dirigenti del Qatar ma non solo per quello che riguarda il destino degli uomini, delle donne, dei bambini e dei militari detenuti nella Striscia di Gaza, ma per dare i termini della resa incondizionata. Termini che sono:

  • Morire e portarsi dietro parte della popolazione civile;
  • oppure arrendersi e consegnare tutte le armi. Con probabilmente una via di fuga in esilio, proprio lì in Qatar dove si trovano da molto tempo, per i capi indiscussi dell’organizzazione terroristica.

Che non esista una terza ipotesi o diversa alternativa lo si capisce dal fatto che il medesimo principio, tranne la via di fuga, è stato ripetuto in più occasioni dal ministro della difesa Galant. E mentre i capi dalle loro suites a sette stelle ragionano sul da farsi, Isma’il Haniyeh, personaggio ai vertici del terrore, pur di distruggere Israele chiede, c’è un filmato che lo testimonia, il sangue del popolo, delle donne e dei bambini palestinesi.

Come dicevo prima, siamo in Medioriente.

Michael Sfaradi, 31 ottobre 2023

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