Cronaca

La moschea in Università colpa dei prof che spalleggiano i pro-Pal

L’imam inneggia alla jihad in Ateneo. E il rettore fa finta di non saperne nulla. Il rabbino punta il dito contro i cattivi maestri

Questo è un paese strano. Soltanto La Stampa oggi apre su questa vicenda incredibile dell’Università di Torino, in cui i Pro-Pal fanno entrare un imam che dice delle cose mostruose e parla di jihad all’interno dell’ateneo.

Voglio capire cosa ne pensano gli studenti dell’Università che non sono Pro-Pal e che non sono filo in intifada. Questo signore si è messo a celebrare una “messa musulmana”, se si può dire, nelle aule della laica Torino. Se fosse successo con un integralista cattolico gli avreste fatto un mazzo così. Siamo l’Italia che vieta i crocifissi e poi gli imam che pregano nelle Università.

Il grande rabbino di Torino afferma: “Prendo atto che in città abbiamo una nuova moschea, tra l’altro abusiva, e che si trova all’interno dell’università laica italiana”.

Prima o poi nella vita bisogna tirare fuori le balle. Il rettore Stefano Geuna (quello che si era piegato agli studenti trasformando l’irruzione in Senato Accademico in un “momento di ascolto”) assicura di non saperne nulla? Giustamente il rabbino gli fa notare che sono stati loro i primi ad agevolare questa occupazione. Il rabbino ha il coraggio di affermare quello che Geuna non ha neanche il coraggio di capire.

dalla Zuppa di Porro del 24 maggio 2024

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