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La mossa degli avvocati contro il green pass - Seconda parte

Il lasciapassare discrimina

Sono un abominio, tra l’altro, in termini di legislazione giuslavoristica, la creazione di privilegi in capo a dipendenti a danno di altri, la minaccia sospensione dall’attività lavorativa non retribuita, l’attribuzione al datore di lavoro di poteri enormi di controllo e ricatto non previsti da alcuna fonte normativa e da alcun Contratto Collettivo Nazionale. Ciò si aggiunge all’ulteriore abominio del mancato ristoro da parte dell’INPS della malattia allorquando sia causata dal contagio da Sars Covid 19.

Se c’è libertà di scelta, la stessa va preservata favorendo l’inclusione paritaria in ogni sua forma. Ogni diversa opzione è un arbitrio che, come Avvocati, non potremo tollerare. (Ponendo ad esempio l’ambito che ci è particolare, la Giustizia, a nulla vale che ai sottoscritti avvocati sia “concesso” partecipare alle udienze; si ritiene, infatti, che la sacralità del processo ed i conseguenti diritti dei cittadini vadano tutelati non prevedendo alcuna restrizione di sorta neanche per i magistrati, i magistrati onorari, i cancellieri ed gli operatori di giustizia tutti.)

Chiediamo, quindi, fermamente che il decreto venga immediatamente ritirato e che la materia venga disciplinata con criteri che garantiscano la libertà individuale nella scelta terapeutica senza sacrificio dei diritti fondamentali oggi illegittimamente compressi e compromessi.

Avvocati per la libertà, 25 settembre 2021

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