Commenti all'articolo La mossa del governo: una norma per impedire scuole chiuse per Ramadan

Torna all'articolo
guest
23 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
la-gazza
la-gazza
11 Aprile 2024, 8:34 8:34

la cosa grave è che arrivano a imporsi anche attraverso i tribunali, com’è successo in quel comune dove pretendevano lo spazio pubblico come lo stadio per il loro rama-mink e, visto che non l’hanno ottenuto, rivolgersi al tar per costringere il municipio a concederlo

Dany
Dany
10 Aprile 2024, 16:21 16:21

Quelli che vogliono festeggiare il ramadan se ne stanno a casa, la scuola pubblica italiana deve rimanere aperta, e i presidi o docenti che prendono decisioni che non competono a loro devono essere licenziati!

Marlowe
Marlowe
10 Aprile 2024, 12:55 12:55

Una parte degli immigrati in Italia sono single spesso stagionali e buona metà non sono islamici,non capisco come è possibile che in un istituto scolastico il 40% degli studenti sia formato da mussulmani,non credo che rispecchia la demografia del luogo,manco Pioltello fosse Marsiglia o Birmingham.

Maximo
Maximo
10 Aprile 2024, 7:56 7:56

Grandi problemi da risolvere e vi scannate anche per queste operazioni di distrazione di massa,come la farina di grilli, la carne sintetica…. intanto la benzina è di nuovo a 2 euro ma voi siete impegnati ad incazzarvi per il Ramadan.

la-gazza
la-gazza
10 Aprile 2024, 7:16 7:16

ormai è chiara la strategia islamica:saggiare il terreno, si prova con piccole cose e vedere cosa succede.Se c’è ancora reazione, ecco ritornare indietro.Se si lascia fare, ecco che si procede ad altre richieste/pretese…la strategia del salame, fetta per fetta.

Emiliano
Emiliano
9 Aprile 2024, 23:53 23:53

Facciamo un salto indietro nel tempo e proviamo a ricordare come è nato il nazismo: all’epoca ci si ribellava contro una razza – gli ebrei – che deteneva quasi tutto il potere, ora ci si ribella contro l’occidente in nome di un islamismo radicato in maniera terrificante.

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde

SEDUTE SATIRICHE