Michela Murgia non smette mai di stupirci. Questa volta di mezzo non c’è né la polemica contro la divisa né la solita mancata solidarietà a una donna di destra presa di mira da attacchi sessisti. Niente di tutto questo.
Stavolta la scrittrice si è resa protagonista di un’uscita ben più grave. Un vero e proprio endorsement ai terroristi di Hamas. Poche ore fa ha infatti postato sulla sua pagina Instagram una storia (poi misteriosamente scomparsa ma di cui riportiamo lo screenshot) con l’immagine di una vecchia chat whatsapp con un interlocutore dal nome oscurato che le chiedeva cosa ne pensasse della questione israelo-palestinese: “…so che è una domanda complicata – scrive il mittente alla femminista – che è difficile capire dove stanno i torti e le ragioni, ma puoi anche non rispondere subito…”.
Peccato che dopo soli tre minuti la Murgia risponde senza troppi tentennamenti: “Non è affatto complicato. La penso come Hamas”. E come se non bastasse, questa conversazione è stata accompagnata da un ulteriore commento della paladina del femminismo: “Pulire le cartelle delle immagini e trovare vecchi screenshot di cui andare ancora fieri”.
Non voglio certo entrare nel merito del lungo conflitto arabo-israeliano, la questione è appunto molto complessa per essere liquidata con i classici toni da tifoserie. Ma c’è una cosa decisamente chiara e sotto gli occhi di tutti: Hamas è un’organizzazione criminale, terrorista e fondamentalista senza se e senza ma. A dirlo non è solo Israele ma anche l’Unione europea, gli Stati Uniti, Canada e Giappone e c’è da preoccuparsi se una delle scrittrici italiane tra le più famose e seguite si esponga in endorsment di questo tipo come se nulla fosse. Liberissima di farlo ovviamente, ma almeno ci eviti la morale sui diritti delle donne, l’accoglienza, la retorica politicamente corretta e il suo essere pura rispetto ai cattivoni sovranisti.
“Pioggia di razzi di Hamas contro Israele. Due donne uccise ad Ashkelon”. Questa è solo una delle tante notizie uscite in questi ultimi mesi di guerra. Forse quelle donne, per la signora Murgia, valgono meno, un po’ come la donna di destra.
Marco Baronti, 30 giugno 2021