Politica

La nomina di Fitto manda in frantumi il campo largo

Il centrosinistra va in tilt dopo la designazione del ministro degli Affari europee alla vicepresidenza della Commissione Ue

Schlein Conte europee © zwawol tramite Canva.com

Raffaele Fitto manda letteralmente in tilt il campo largo. Dopo la designazione del ministro per gli Affari europei del governo Meloni alla vicepresidenza esecutiva della Commissione Ue, l’alleanza di centrosinistra, che si era da poco ricompattata in vista delle ormai imminenti elezioni regionali, si ritrova ancora una volta alle prese con i soliti dissidi interni. La notizia della nomina europea di Fitto è infatti stata accolta con stati d’animo assai differenti dalle varie anime dal centrosinistra, e così, partiti e leader d’opposizione si ritrovano nuovamente l’un contro l’altro armati.

Da un lato c’è chi, facendo prevalere la lealtà alle famiglie europee di riferimento, abbraccia con favore l’ipotesi Fitto commissario e vicepresidente esecutivo Ue. Dall’altra chi, invece, non riesce proprio a superare le logiche interne e boccia aprioristicamente la nomina Ue di un ministro di un esecutivo di centrodestra. Tra chi è convintamente contrario alla designazione di Raffaele Fitto c’è sicuramente il Movimento Cinque Stelle, che per bocca del suo leader Giuseppe Conte ha immediatamente bollato come “contraddittoria” la nomina europea di un esponente di Fratelli d’Italia, per via delle criticità sollevate a suo tempo dal partito di Giorgia Meloni nei confronti del Next generation Ue. Sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha sprezzantemente definito Raffaele Fitto “inadatto al ruolo”.

Di tutt’altro avviso invece Matteo Renzi, che ha già più volte ribadito di stare “dalla parte di Fitto” e di “tifare per l’Italia e per l’Europa”, al pari di Carlo Calenda, che appoggia con convinzione la nomina di Fitto in quanto “politico moderato e espressione del governo italiano”. E poi c’è il Partito democratico, caotico e tormentato, la rappresentazione perfetta di quell’anima ambivalente che risiede nel campo largo. Così, mentre l’europarlamentare dem Antonio Decaro tesse le lodi del suo conterraneo Fitto, spingendosi sino a un “è il meglio che potesse capitarci”, il deputato e candidato alla presidenza della Regione Liguria Andrea Orlando replica irritato: “Dovremmo guardare alla nomina di Fitto con una certa preoccupazione”.

E infine c’è lei, Elly Schlein, pronta ad indossare ancora una volta i panni del pompiere per spegnere il fuoco che divampa all’interno del suo partito, e che incendia gli animi di un campo largo perennemente logorato dalle lotte intestine.

Salvatore Di Bartolo, 21 settembre 2024

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