Politica

La “nuova normalità” di Speranza: Stato d’emergenza senza emergenza - Seconda parte

Il ministro Speranza minaccia la proroga dello Stato di emergenza. Si può dissentire?

Sono quesiti che si pone anche Massimo Cacciari in un articolo intitolato “Sullo stato di eccezione permanente” allargando la sua analisi non al Covid quanto all’ultimo ventennio dell’Occidente: “Viviamo da oltre un ventennio in uno Stato di eccezione che, di volta in volta, con motivazioni diverse, che possono apparire anche ciascuna fondata e ragionevole, condiziona, indebolisce, limita libertà e diritti fondamentali. E ciò in un contesto complessivo in cui cresce la crisi dell’idea stessa di rappresentanza e, nel nostro Paese, da un decennio ormai la dialettica politica e parlamentare non è in grado di esprimere da sé la guida del governo”.

È implicito che la proroga dello Stato di emergenza determinerebbe l’estensione dell’obbligo di green pass anche per i lavoratori e ulteriori misure che molti italiani si sono abituati a considerare normali ma che tali non sono. Tra questi c’è un clima di costante allarmismo a cui certi media fanno da cassa di risonanza: “Invece di un’informazione adeguata si procede ad allarmi e diktat, invece di chiedere consapevolezza e partecipazione si produce un’inflazione di norme confuse, contraddittorie e spesso del tutto impotenti”.

La contrarietà alla proroga dello Stato di emergenza a oltranza non è perciò solo una questione di principio ma una battaglia a difesa di valori democratici e costituzionali che sarebbe arrivato il momento di ripristinare nella loro integrità.

Francesco Giubilei, 3 novembre 2021

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