Statalismo come fine, e non solo come obiettivo. Ora che anche solo possa venire in mente un’idea del genere, fosse pura in modo irriflesso e istintivo (il che è un’aggravante), convinti anzi di stare dicendo qualcosa in positivo e non in negativo, è altamente significativo, ed è questo il secondo elemento che porto all’attenzione. Esso denota come la nuova classe dirigente, specchio in buona parte del paese reale, non abbia proprio il gusto o la passione per la libertà e ragioni naturaliter nel senso inverso. È questa la vera débacle culturale del nostro Paese, e l’elemento che ci fa dire che, almeno in questo momento, la guerra per noi liberali è persa.
Corrado Ocone, 5 gennaio 2020