Il più drammatico degli attacchi di Hamas si è svolto nella cittadina di Re’im, nel sud di Israele: durante un rave, uomini armati hanno perpetrato un attacco violento, lasciando dietro di sé una scia di panico e caos. Ragazzi che ballavano e festeggiavano le prime luci dell’alba sono diventati tragicamente vittime di un assalto inaspettato.
Nel video ottenuto da Reuters (guarda qui), si possono vedere gli orrori della situazione: giovani presi come ostaggi, alcuni feriti da colpi di arma da fuoco, cercano riparo accanto alle auto. Si può osservare un individuo in fin di vita sotto un’auto bianca, che viene brutalmente ucciso a colpi di fucile da uno degli aggressori armati, presumibilmente uomini di Hamas.
Il bilancio delle vittime del rave in Israele è salito a 260, come riportato dai media israeliani, includendo circa 30 persone che erano state precedentemente segnalate come scomparse. Un vero e proprio massacro. Molti dei giovani sono ancora nelle mani di Hamas, con le famiglie disperate che cercano di avere notizie dei loro figli tenuti in ostaggio.
Situazioni simili di violenza e terrore non sono certo estranee alla regione. I conflitti in Medio Oriente hanno secoli di storia, caratterizzati da una complessa combinazione di tensioni religiose, territoriali e politiche. Nonostante gli sforzi per la pace, come gli storici Accordi di Abramo, il Medio Oriente rimane una zona di notevole instabilità. Ma questa volta Hamas ha alzato il livello dello scontro. L’attacco via terra, mare ed aria ha provocato qualcosa come 800 morti e quasi 3mila feriti. Un bilancio destinato a crescere. Ma soprattutto è stato il primo vero assalto militare tentato dalla Striscia di Gaza, che ha trovato decisamente impreparato sia il Mossad che l’esercito israeliano.
Dopo lo choc iniziale, Tel Aviv – sostenuta da tutti i Paesi occidentali che ne riconoscono il diritto alla difesa – ha dato il via all’attacco contro l’enclave islamista a Sud. Gli aerei da combattimento e i missili stanno colpendo i rifugi di Hamas, ma sembra imminente l’operazione via terra. Netanyahu ha dato il via libera all’assedio totale della Striscia: Israele ha tagliato acqua, luce, gas e ogni tipo di rifornimento, anche di cibo, a Gaza. Entro 48 si prevede l’inizio delle operazioni di invasione.